23 maggio 2025
Aggiornato 20:00
E' sempre più guerra fredda tra Russia e Ue-Usa

Tre koala non fanno una pace

La partenza anticipata del leader russo Vladimir Putin dal vertice del G20 australiano è il campanello d'alarme che la tensione tra Russia e Occidente cresce, in relazione alla delicata questione della crisi ucraina. Secondo Putin ha avuto diversi colloqui bilaterali con i leader mondiali e quello con la cancelliera Angela Merkel sembra non essere andato come si sperava.

MOSCA - Non è bastata la simpatia dei koala per riscaldare i rapporti congelati tra la Russia e l'Occidente, al vertice G20 a Brisbane. E anche se il Cremlino smentisce che la partenza anticipata dell'animalista Vladimir Putin dall'Australia fosse motivata da un contesto iper teso, sia sui quotidiani russi che sulla stampa internazionale, si parla di un presidente russo isolato rispetto agli altri leader mondiali. In particolare, il quotidiano russo Vedomosti cita esperti della University of California. Secondo questi ultimi: a causa dell'intransigenza di Putin, l'Ovest deciderà sulla crisi ucraina senza la Russia, e questo porterà ad isolare ulteriormente Mosca.

ANGELA INSODDISFATTA DEL COLLOQUIO CON VLADIMIR - La crisi ucraina per la verità, non era indicata nell'ordine del giorno del vertice. Ma ovviamente la questione è diventata uno dei principali temi negli incontri bilaterali. Putin ha avuto colloqui a Brisbane con cinque leader europei e il primo ministro australiano Tony Abbott, con il quale ha anche posato con in braccio un koala. L'incontro del presidente russo con il cancelliere tedesco Angela Merkel è continuato fino alle due di mattina, ora locale, dopo di che alla conversazione si è unito il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. Una fonte della delegazione tedesca ha detto a Vedomosti che Merkel era insoddisfatta dall'esito dei colloqui, anche se le speranze di una svolta nella questione ucraina non c'era già in origine, a fronte di tensioni crescenti tra Mosca e Berlino.

LA PARTENZA ANTICIPATA PER LA COLAZIONE DI LUNEDÌ - In tali circostanze, il fatto che il leader russo lasciasse l'Australia prima di altri, secondo quanto riferito già sabato dai media occidentali, appariva persino naturale, benché il portavoce di Putin, Dmitry Peskov ha definito le voci una «totale assurdità». Secondo lui era stato originariamente progettato un ritorno più in là, ma sabato mattina si è deciso di anticipare la partenza, secondo quanto ha riportato la russa RBC citando una fonte vicina alla delegazione russa. Putin ha detto ai giornalisti che la partenza anticipata a fronte di un lungo volo rispecchiava il desiderio di «almeno quattro o cinque ore di sonno» prima della giornata di lunedi, dal momento che a Mosca, oggi un'impegnativa colazione di lavoro con il ministro delle Finanze Anton Siluanov, attende Putin.

L'ATMOSFERA CORDIALE PER PUTIN - Ma se in molti parlano di rapporti sempre più freddi, Vladimir Vladimirovich sembra vederla in modo diverso. In un briefing prima della partenza, riassumendo il viaggio, ha sottolineato che l'atmosfera era cordiale a Brisbane e il vertice dei leader G20 ha mostrato una migliore comprensione reciproca. Egli ha anche elogiato il primo ministro australiano Tony Abbott per la professionalità e l'approccio orientato al business.