12 ottobre 2025
Aggiornato 08:30
La crisi siriana

Siria, milizie jihadiste nel mirino dell'ONU

Almeno 85 militari siriani sono morti nelle ultime 48 ore nei combattimenti con le milizie jihadiste dello Stato Islamico nella provincia di Raqa, nel nord del Paese: lo hanno reso noto fonti delle organizzazioni siriane per la difesa dei diritti umani.

DAMASCO - Le milizie jihadiste dello Stato Islamico che operano in Siria «sono dei buoni candidati per la lista nera» della Commissione di inchiesta dell'ONU sulla violazione dei diritti umani nel Paese: lo ha dichiarato il presidente della Commissione, il brasiliano Paulo Pinheiro.

Secondo Pinheiro inoltre l'organizzazione del gruppo - dotato di «una solida catena di comando» - dovrebbe rendere più facile l'identificazione di eventuali responsabili delle violenze, al contrario di quanto accade con altre forze paramilitari che agiscono su base di cellule semi-indipendenti.

Pinheiro non ha tuttavia fornito alcun dettaglio in merito alle persone e delle organizzazioni che figurano sull'elenco, che comprende responsabili militari governativi e dei gruppi armati dell'opposizione, sospettati di essere responsabili di crimini di guerra e contro l'umanità.

Al momento la Corte Penale Internazionale non è stata ancora chiamata in causa sulla situazione siriana, a causa del mancato consenso in seno al Consiglio di Sicurezza dell'Onu: una soluzione alternativa sarebbe dunque la creazione di un tribunale ad hoc, come già accaduto per la Cambogia o la Sierra Leone.

85 MILITARI MORTI A RAQA - Almeno 85 militari siriani sono morti nelle ultime 48 ore nei combattimenti con le milizie jihadiste dello Stato Islamico nella provincia di Raqa, nel nord del Paese: lo hanno reso noto fonti delle organizzazioni siriane per la difesa dei diritti umani.

Le truppe governative si sono ritirate dalla base militare di Raqa, che non è tuttavia stata occupata dai jihadisti per timore dei raid aerei dell'aviazione siriana: almeno 29 combattenti sono stati uccisi nei ranghi delle milizie, mentre resta sconosciuta la sorte di altri 200 militari che si trovavano nella base.

Secondo le ong almeno 50 soldati sono stati giustiziati sommariamente dai jihadisti, 19 sono morti in un doppio attentato suicida e 16 in combattimento.