13 dicembre 2024
Aggiornato 01:30
La crisi Ucraina

Putin, uno zar in cerca di dialogo

Il Presidente russo domani incontra gli ambasciatori e i rappresentanti permanenti della Federazione Russa, designando un piano d'azione in politica estera, legato alla crisi in Ucraina e al deterioramento delle relazioni con l'Occidente.

MOSCA - Corsa contro il tempo per evitare il terzo pacchetto di sanzioni dell'Ovest contro Mosca. Vladimir Putin domani incontra gli ambasciatori e i rappresentanti permanenti della Federazione Russa, designando un piano d'azione in politica estera, legato alla crisi in Ucraina e al deterioramento delle relazioni con l'Occidente. Come riportato in precedenza dal servizio stampa del Cremlino, il tema principale della riunione sarà la tutela degli interessi nazionali della Russia e il rafforzamento della base delle relazioni internazionali. Ma sullo sfondo ci sono anche i timori che nuove misure e passi da Ovest - dopo l'Accordo di associazione di Ucraina, Georgia e Moldova all'UE - possano colpire seriamente l'economia russa.

Putin gode di un consenso altissimo all'interno della Federazione ormai da molti mesi - ben l'86% a giugno come riportato da TMNews in base ai dati del Centro demoscopico Levada - ma sul piano internazionale sta pagando le conseguenze del raffreddamento dei rapporti con gli Usa e la Ue. Fra l'altro proprio domani, il primo di luglio inizia il semestre di presidenza italiano a Bruxelles e lo stesso Putin ha detto di aspettarsi in questo frangente "un nuovo impulso" alle relazioni con l'Europa.

Uno zar in cerca di dialogo, o forse no. Sicuramente ben conscio della fragilità della situazione. La tregua nei combattimenti scade oggi nell'Est dell'Ucraina, all'ombra di un nuovo decesso tra le fila dei reporter russi sul campo. Il ministero degli Esteri russo ha replicato oggi nervosamente, dicendo che Kiev non vuole la distensione. L'Occidente a sua volta continua ad accusare Mosca di sostenere i «ribelli» in Ucraina orientale e si profilano nuove misure punitive, anche per l'annessione della Crimea. Mentre si ripetono le telefonate a quattro tra Petro Poroshenko, Vladimir Putin, Angela Merkel e Francois Hollande. Ieri e oggi due consulti appesi al filo per negoziati che includano anche i separatisti ucraini.

Quindi cosa dirà Putin ai suoi rappresentanti all'estero sembra chiaro, e tuttavia pochi a Mosca si aspettano che il presidente avvii un nuovo corso di politica estera per la Russia. E gli stessi Stati Uniti non sembrano cercarlo: anche perchè a guardare John F. Tefft, con tutta probabilità il prossimo ambasciatore Usa in Russia, la volontà è quella di dare filo da torcere.