28 marzo 2024
Aggiornato 23:30
Vertice UE

Cameron contro Juncker e il Superstato europeo dei burocrati

Il Premier britannico durante il vertice europeo: «Juncker non è la persona giusta per dirigere la Commissione Europea». Secondo fonti diplomatiche europee Cameron aveva già avvertito giovedì nel corso della cena con gli altri capi di Stato e di governo dell'UE di non voler cedere su Juncker, considerato difensore di un progetto eccessivamente «federalista».

BRUXELLES - Jean-Claude Juncker «non è la persona giusta» per dirigere la Commissione Europea: lo ha affermato il premier britannico, David Cameron.
Secondo fonti diplomatiche europee Cameron aveva già avvertito giovedì nel corso della cena con gli altri capi di Stato e di governo dell'Ue di non voler cedere su Juncker, considerato difensore di un progetto eccessivamente federalista: «Ci sarà un voto e ne vedremo i risultati, ma è fondamentale che la gente sappia che faccio quel che dico», ha concluso il premier britannico.

Dalla parte di Cameron il Premier ungherese Orban
Il premier belga Elio di Rupo da parte sua ha ammesso che la posizione britannica è «comprensibile e rispettabile» ma che Londra non può «da sola bloccare i 26 o 27 altri Paesi che sarebbero d'accordo» sulla scelta di Juncker. Dalla parte di Cameron infatti resterebbe solo il premier ungherese Viktor Orban, mentre tutti gli altri leader, conservatori e socialisti, si sono progressivamente allineati sulla scelta dell'ex presidente dell'Eurogruppo (i secondi non senza chiedere però in cambio una maggiore «flessibilità» nell'applicazione del patto di stabilità).

Il programma è più importante della persona
Come ha sottolineato il premier svedese Fredrik Reinfeldt, che non aveva risparmiato critiche nei confronti di Londra, «il programma è più importante della persona: Cameron e il popolo britannico hanno degli amici nell'Ue, e vogliamo che vi restino», ha continuato sposando la tesi del compromesso già avanzata dal Cancelliere tedesco Angela Merkel.

«Colpo di mano» del Parlamento europeo
Al premier britannico comunque, quello che interessa è chiaramente il messaggio che potrà dare alla propria opinione pubblica interna, dopo la vittoria alle elezioni europee dell'ultra euroscettico Ukip.
Cameron vuole presentarsi come l'unico leader capace di opporsi al «colpo di mano» del Parlamento europeo - che vuol togliere ai governi legittimi nazionali il potere di nominare il presidente della Commissione - e al tentativo di creare un Superstato europeo dei burocrati, impersonificato dal federalista Juncker (già oggetto di un veto britannico cinque anni fa, quando era candidato alla presidenza del Consiglio europeo).