28 marzo 2024
Aggiornato 13:30
Congo

Il petrolio «minaccia» il Virunga

Il Wwf ha denunciato oggi il progetto dell'azienda britannica Soco International di avviare l'esplorazione petrolifera nel Parco nazionale di Virunga, il più antico del continente africano, famoso per i suoi gorilla

LONDRA - Il Wwf ha denunciato oggi il progetto dell'azienda britannica Soco International di avviare l'esplorazione petrolifera nel Parco nazionale di Virunga, il più antico del continente africano, famoso per i suoi gorilla. Stando a quanto si legge in un comunicato dell'ong a difesa dell'ambiente, l'azienda avvierà sabato prossimo la fase di test sismico.

«Il Wwf condanna duramente le inaccettabili operazioni della Soco nel Parco nazionale di Virunga - ha detto il direttore esecutivo, Lasse Gustavsson - è irresponsabile da parte della Soco non tenere in considerazione le leggi nazionali e internazionali che proteggono questo patrimonio dell'umanità. L'azienda sta mettendo a rischio la sopravvivenza di migliaia di persone». L'ong ricorda infatti che le persone che vivono nei pressi del parco hanno denunciato la chiusura alla pesca di alcune parti del lago Edward per consentire all'azienda di fare le ricerche petrolifere. Si stima che le attività ittiche generino 30 milioni di dollari l'anno a favore dei residenti nei pressi del parco.
Inoltre, la valutazione di impatto ambientale effettuata dalla stessa azienda britannica ha evidenziato come le operazioni potrebbero portare a inquinamento atmosferico, malattie polmonari, contaminazione delle acque, ingresso di specie invasive e la perdita di habitat nel fragile ecosistema del parco.

La Soco ha respinto le critiche, affermando di voler collaborare con le comunità locali a tutela del parco, ma anche per sostenerne lo sviluppo economico. «Soco è un'azienda responsabile ed estremamente sensibile all'importanza ambientale del parco nazionale di Virunga», si legge sul sito dell'azienda.
Ma per il Wwf l'industria petrolifera non dovrebbe avere spazio nel Virunga: «Il Virunga potrebbe essere una fonte di speranza per la zona orientale della Repubblica democratica del Congo se la pesca, l'energia idroelettrica e il potenziale ecoturismo fossero sviluppati in modo sostenibile. Alla Soco non dovrebbe essere permesso di minacciare il futuro di questo parco insostituibile».