Afghanistan, strage di soldati inglesi: 6 i morti. Cameron: Giorno triste
I decessi, che devono ancora essere confermati ufficialmente, farebbero salire a pià di 400 il numero dei militari britannici morti dall'inizio del conflitto nel 2001. Il precedente bilancio era infatti di 398 vittime britanniche
LONDRA - «E' un giorno terribilmente triste per il nostro paese»: è il commento del primo ministro britannico David Cameron, dopo avere appreso della presunta morte di sei militari del Regno Unito nella provincia di Helmand. I sei soldati, che ieri erano di pattuglia nell'irrequieta regione meridionale dove è di stanza il contingente britannico, risultano infatti dispersi e sono ritenuti morti dopo che il loro veicolo blindato è stato colpito da un'esplosione, ha riferito il ministero della Difesa.
400 morti da inizio conflitto - I decessi, che devono ancora essere confermati ufficialmente, farebbero salire a più di 400 il numero dei militari britannici morti dall'inizio del conflitto nel 2001. Il precedente bilancio era infatti di 398 vittime britanniche.
«Ciò ci ricorda il pesante tributo che paghiamo per il compito che svolgiamo in Afghanistan e i sacrifici resi possibili e che continueranno a essere tali da parte delle nostre truppe», ha aggiunto il premier.
Il ministro della Difesa, Philip Hammond, ha ribadito che le forze britanniche proseguiranno la loro missione in Afghanistan: «i responsabili» di queste morti «non riusciranno a impedire una missione che ha l'obiettivo di proteggere la nostra sicurezza nazionale e realizzare importanti progressi nella provincia di Helmand», ha garantito Hammond.
Con 9.500 soldati dispiegati in Afghanistan, il Regno Unito è il secondo maggiore fornitore alla forza Nato nel paese (Isaf), dopo gli Stati Uniti (100mila uomini). Anche se il numero delle vittime britanniche è diminuito nel 2011, il Regno Unito resta il paese che conta più soldati uccisi nel conflitto, dopo l'America.