19 marzo 2024
Aggiornato 10:30
L'annuncio del futuro Premier conservatore

Spagna: Rajoy, tagli per 16 miliardi nel bilancio pubblico

Ma cresc l'incertezza sul raggiungimento dell'obiettivo di deficit del 6% del pil per il 2011. Rajoy ha annunciato 12 riforme legislative nei primi tre mesi del 2012

ROMA - Tagli per 16,5 miliardi di euro al bilancio delle amministrazioni pubbliche nel 2012, ma incertezza sul raggiungimento dell'obiettivo di deficit del 6% del pil per il 2011: è l'annuncio fatto oggi dal futuro premier conservatore Mariano Rajoy davanti al parlamento spagnolo (Cortes) a Madrid.
«La prima pietra del nostro progetto riformista sarà la legge di stabilità di bilancio», ha detto Rajoy, annunciando i tagli e precisando che la legge sarà votata gennaio e comprenderà - a partire dal 2020 - limiti dello 0,40% del pil per il deficit strutturale e la riduzione del debito al 60% del pil. Tuttavia, ha precisato il premier eletto, l'obiettivo di deficit al 6% del pil per quest'anno «rischia di essere superato», aggiungendo di sperare che non sarà così (nel 2010 il rapporto deficit-pil della Spagna è stato del 9,3%).

Rajoy ha annunciato 12 riforme legislative nei primi tre mesi del 2012: fra le altre misure, ha annunciato «una profonda riforma dello Stato per evitare doppioni, ridurre i costi e migliorarne il funzionamento, incluso «il congelamento del pubblico impiego, a esclusione delle Forze di sicurezza e dei servizi pubblici di base»; un patto per l'austerità e l'efficienza di comunità autonome (regioni) e comuni e la riduzione di alcuni organismi regolamentari; un aiuto alle imprese di 3000 euro per il primo lavoratore assunto; il recupero della deduzione dell'Irpef per l'acquisto della casa di dimora abituale; e una non meglio precisata «riforma completa del mercato del lavoro», che includerebbe l'abolizione dei ponti delle festività «tranne le più radicate».

Rajoy ha anche insistito per «concludere in modo efficace il risanamento del settore finanziario», e «dissipare i dubbi sul valore degli attivi, soprattutto immobiliari (delle banche ndr) che impediscono un adeguato accesso al mercato del credito da parte delle entità finanziarie e contaminano la credibilità del debito pubblico spagnolo». Per questo, ha sostenuto, è necessario vendere gli immobili finiti di proprietà delle banche spagnole, valutare in modo prudente i terreni ed effettuare più fusioni».