A cena con Obama versando almeno 3 dollari alla campagna
L'iniziativa dei Democratici punta sui piccoli donatori. Sondaggio: i Repubblicani preferiscono Gingrich a Romney: Una donna potrebbe essere mia vicepresidente. Nuovo scandalo lobby per Gingrich, 55 milioni sospetti
NEW YORK - Con una donazione a partire da 3 dollari gli americani potranno partecipare alla lotteria per andare a cena con Obama, un'iniziativa della campagna elettorale per le presidenziali del 2012 che da aprile a giugno ha raccolto oltre 47 milioni di dollari. Rispetto alla precedente Dinner with Barack, che si è tenuta ad Arlington in Virginia il 27 ottobre, questa volta partecipare costa 2 dollari in meno (la soglia minima del versamento è stata abbassata da 5 a 3 dollari) e i vincitori potranno portare con sé un amico. Nell'email inviata stamane ai sottoscrittori della newsletter di Barack Obama, il presidente degli Stati Uniti ha ricordato che «queste cene sono importanti per me perché, appena posso, voglio passare del tempo con chi mi ha fatto arrivare sin qui». «Le cene provano che l'opinione convenzionale che le campagne debbano essere rivolte ai lobbisti di Washington e a chi incarna interessi potenti è sbagliata», continua Obama, che, a differenza dei candidati repubblicani, sta indirizzando la sua campagna di raccolta fondi anche sugli elettori comuni - una tattica che si è rivelata di grandissimo successo nella sua precedente campagna elettorale. E, grazie al consenso popolare, degli 86 milioni di dollari finora raccolti quest'anno, ben il 46 per cento è costituito da donazioni inferiori ai 200 dollari.
Nell'email che preannuncia la prossima cena, il presidente ha ricordato uno per uno i vincitori della scorsa edizione: Ken, «un papà single che è stato vicino alla mamma mentre combatteva contro le compagnie assicurative e affrontava ben due forme di cancro», Casey «piccolo imprenditore che ha avuto il coraggio di cominciare un'attività per conto proprio», Wendi «artista e insegnante» e Juanita che «con il suo stipendio da insegnante è riuscita a mandare i tre figli all'università».
Sondaggio: i Repubblicani preferiscono Gingrich a Romney - Newt Gingrich, uno degli otto candidati all'investitura repubblicana per le presidenziali Usa del 2012, appare per la prima volta favorito alle primarie contro Mitt Romney. Stando a un sondaggio nazionale condotto dall'Università Quinnipiac tra i simpatizzanti repubblicani, l'ex presidente della Camera dei rappresentanti sotto Bill Clinton ottiene il 26% delle preferenze contro il 22% di Romney. Nel caso di un faccia a faccia, Gingrich avrebbe 10 punti di vantaggio su Romney, 49% contro 39%.
Tuttavia, nel sondaggio aperto a tutti gli elettori Usa emerge che Romney viene ritenuto il candidato con maggiori possibilità di battere Barack Obama: il 44% degli interpellati voterebbe per l'ex governatore del Massachusetts, contro il 45% per Obama.
Anche gli elettori repubblicani puntano su Romney contro il Presidente uscente: è il 38% a sostenerlo contro Obama, rispetto al 23% per Gingrich. Le gaffe e gli scandali sessuali sembrano invece aver affossato la candidatura di Herman Cain, che vede crollare le sue preferenze dal 30 al 14%.
«La domanda da porsi ora su Gingrich è se sia solo l'ultima tendenza del mese o se riuscirà a mantenere questo livello di popolarità», ha detto Peter Brown dell'Università Quinnipiac. Il sondaggio è stato condotto su un campione di 2.552 elettori tra il 15 e il 20 novembre e ha un margine di errore di più o meno l'1,9%. Alle domande sulle primarie repubblicane hanno risposto 1.039 simpatizzanti, con un margine di errore di più o meno il 3%.
Romney: Una donna potrebbe essere mia vicepresidente - Nel caso in cui ottenesse la nomination repubblicana, l'ex governatore del Massachusetts Mitt Romney potrebbe scegliere la senatrice repubblicana del New Hampshire Kelly Ayotte come vicepresidente.
A rivelarlo è stato proprio il candidato, da settimane nelle prime posizioni dei sondaggi, all'emittente televisiva ABC. Nonostante abbia sottolineato quanto sia prematuro fare calcoli adesso, ancor prima dell'inizio vero e proprio delle primarie, Romney ha dichiarato di avere in mente «una quindicina di nomi, tra cui quello di Kelly Ayotte».
Ayotte, che ha appoggiato pubblicamente la candidatura di Romney nei giorni scorsi, è l'unica di cui l'ex governatore del Massachusetts abbia fatto esplicitamente il nome.
La stessa senatrice però, intervistata da Fox News, ha subito raffreddato la portata delle dichiarazioni di Romney, indicando altri nomi per il ruolo di vicepresidente. Tra le personalità suggerite dalla senatrice spicca quella di Marco Rubio, senatore della Florida di origine ispanica e vicino al movimento del Tea Party, che per Ayotte sarebbe «una scelta eccellente».
Nuovo scandalo lobby per Gingrich, 55 milioni sospetti - Ancora pagamenti sospetti incassati dal candidato Newt Gingrich. Due società fondate dal repubblicano in corsa per la Casa Bianca hanno detto di avere incassato 55 milioni di dollari dal 2001 al 2010. La notizia, diffusa da Bloomberg News, conferma il legame stretto tra Gingrich e le grandi aziende e la sua dedizione all'attività di lobbying.
I pagamenti sospetti sono stati incassati dall'organizzazione sanitaria Center for Health Transformation, fondata dal politico nel 2003, e dalla sua società di consulenza Gingrich Group. Un fatto molto grave per George Will, commentatore dell'emittente Abc, che ha detto: «La candidatura di Gingrich rappresenta ciò che c'è di più sgradevole a Washington». E ha aggiunto, riferendosi all'attaccamento del politico al mondo delle imprese, «è il classo politico da noleggio».
Non è la prima volta che Gingrich si trova sotto i riflettori per la presunta irregolarità dei pagamenti ricevuti. La settimana scorsa Bloomberg News ha diffuso la notizia che il politico repubblicano ha ricevuto, nell'arco di otto anni, 1,8 milioni di dollari dal colosso dei mutui governativo Freddie Mac.
Le accuse coincidono con un periodo particolarmente positivo per Gingrich, che ha scalato i sondaggi di popolarità tra gli americani, staccando di pochi punti il preferito Mitt Romney. Il rapporto sospetto con il mondo aziendale metterà a rischio le sue chance di vittoria? La parola spetta agli elettori.