29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Il viaggio Apostolico in Benin

Il Papa si congeda dall'Africa: Siete terra di speranza

Benedetto XVI: «Grazie per l'entusiasmo. Rinconciliazione e unità non sono un'utopia». La Messa a Cotonou: Non idolatrare potere e denaro, ma servire i più piccoli, i più umili seguento l'esempio di Gesù

ROMA - «Ho desiderato visitare di nuovo il Continente africano per il quale ho una stima ed un affetto particolari, perché ho l'intima convinzione che è una terra di speranza. Ne ho parlato del resto già parecchie volte. Autentici valori, capaci di ammaestrare il mondo, si trovano qui e non chiedono che di sbocciare con l'aiuto di Dio e la determinazione degli Africani». Nel discorso all'aeroporto internazionale «Cardinale Bernardin Gantiì» di Cotonou Papa Benedetto XVI si congeda dall'Africa per la seconda volta con una «benedizione paterna al Benin» che l'ha ospitato per tre lunghe e intense giornate.

Possano gli Africani vivere riconciliati nella Pace e nella Giustizia«Sono riconoscente a Dio per questi giorni trascorsi con voi nella gioia e nella cordialità. Ringrazio il Presidente - ha detto papa Ratzinger - per le sue cordiali parole e per i molteplici sforzi compiuti per rendere gradevole il mio soggiorno. Ringrazio anche le diverse autorità di questo Paese e tutti i volontari che hanno contribuito con generosità alla riuscita di queste giornate. Non dimentico l'intera popolazione del Benin che mi ha ricevuto con calore ed entusiasmo. La mia gratitudine va anche ai membri della Chiesa cattolica, ai diversi Presidenti delle Conferenze Episcopali nazionali e regionali che hanno viaggiato per giungere fino a qui, e naturalmente, in modo del tutto particolare, ai Vescovi del Benin».
«Perché - si è domandato papa Benedetto XVI - un paese africano non potrebbe indicare al resto del mondo la strada da prendere per vivere una fraternità autentica nella giustizia fondandosi sulla grandezza della famiglia e del lavoro? Possano gli Africani vivere riconciliati nella pace e nella giustizia. E' l l'augurio che formulo con fiducia e speranza prima di lasciare il Benin e il Continente africano».

La Messa a Cotonou: Non idolatrare potere e denaro - Non bisogna non idolatrare potere e denaro, ma «servire i più piccoli, i più umili», seguendo l'esempio di Gesù. Questo l'appello lanciato oggi da Papa Benedetto XVI nella messa celebrata oggi a Cotonou, davanti a 30.0000 fedeli e 200 vescovi del continente africano, in occasione della festa del Cristo Re.
«E' questo il Re che celebriamo - ha spiegato il Pontefice - indubbiamente questo ci può sembrare sconcertante! Ancora oggi, come 2000 anni fa, abituati a vedere i segni della regalità nel successo, nella potenza, nel denaro o nel potere, facciamo fatica ad accettare un simile re, un re che si fa servo dei più piccoli, dei più umili, un re il cui trono è una croce». Ma quello che si chiede al fedele, ha aggiunto, è di «essere attenti al grido del povero, del debole, dell'emarginato».
Quindi il Papa ha rivolto un saluto affettuoso «a tutte le persone che soffrono, ai malati, a quanti sono colpiti dall'Aids o da altre malattie, a tutti i dimenticati della società».
«Abbiate coraggio! - ha detto - il Papa vi è vicino con la preghiera e con il ricordo».