27 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Polemiche dopo l'uccisione di Bin Laden

Osama era disarmato, foto «raccapriccianti»

Si rischia la crisi diplomatica tra USA e Islamabad. La Cia: «Non avvertimmo i Pachistani, avrebbero rovinato tutto»

ISLAMABAD - Mentre le diplomazie di Stati Uniti e Pakistan sono impegnate per evitare una crisi diplomatica fra i due Paesi dopo il raid Usa in territorio pachistano per uccidere Osama bin Laden, da Washington oggi sono emersi nuovi dettagli sull'operazione. Osama bin Laden «non era armato» nel momento in cui è stato ucciso dalle forze speciali Usa, ha detto il portavoce della Casa Bianca Jay Carney in una conferenza stampa, in cui ha anche definito «raccapriccianti» e «potenzialmente incendiarie» le foto di bin Laden in possesso del governo.

«Ci sono delle sensibilità in gioco. Stiamo valutando la necessità» di rendere note le fotografie, ha detto Carney, «a causa di queste sensibilità. Si possono definire le foto come raccapriccianti: e di certo sono potenzialmente incendiarie».

La Casa Bianca, secondo una fonte del governo Usa sentita dalla Cnn, ha in mano da ieri tre gruppi di foto dell'assalto e del cadavere dello 'sceicco del terrore'. Una prima serie di foto è del cadavere di bin Laden in un hangar di una base aerea in Afghanistan, nel quale il capo di al Qaeda sarebbe ben riconoscibile ma in immagini «molto sanguinose e crude» per via di una ferita aperta alla testa, sopra entrambi gli occhi. La seconda serie di foto è relativa alla sepoltura in mare sulla portaerei Carl Vinson, prima e dopo l'avvolgimento del cadavere in un sudario. Il terzo gruppo di foto sono successive all'assalto stesso, con immagini del figlio morto di bin Laden, un giovane sui 18 anni, e degli altri due uomini uccisi, più altre scene dell'interno del complesso di edifici.

Le forze Usa, ha spiegato Carney, hanno incontrato resistenza lungo tutta l'avanzata dagli elicotteri al terzo piano della casa e hanno sparato costantemente. Al terzo piano sono entrate nella stanza dentro la quale si trovava il capo di al Qaeda, dove un'altra donna, moglie di bin Laden, gli si è gettata addosso ed è stata ferita a una gamba - non uccisa come era stato detto inzialmente. Bin Laden era disarmato, ha resistito, ma è stato comunque ucciso «a causa della resistenza incontrata». «Eravamo pronti a catturarlo, c'è stata molta resistenza», e anche se bin Laden non era armato «molti altri lo erano», ha detto il portavoce della Casa Bianca. Per il momento non è chiaro se questi altri uomini armati fossero nella stessa stanza, come bin Laden abbia opposto resistenza, e se sia stato un solo militare americano o più di uno ad aprire il fuoco su bin Laden.

Dettagli che rischiano ora di alimentare polemiche sull'opportunità di uccidere il numero uno di Al Qaida, al di là di quelle già scoppiate con il Pakistan sull'invasione dello spazio aereo e la collaborazione a livello di servizi. «Il Pakistan esprime viva preoccupazione e perplessità sulla maniera in cui il governo americano ha condotto a termine questa operazione senza informare né richiedere l'autorizzazione del governo pachistano», ha affermato in un comunicato il ministero di Islamabad. Ma il capo della Cia, Leon Panetta, ha spiegato senza tanti giri di parole: «Si è deciso che qualunque tentativo di lavorare con i pachistani avrebbe messo in pericolo la missione. Avrebbero potuto dare l'allarme agli obiettivi».

Il portavoce della Casa Bianca Carney ha cercato di gettare acqua sul fuoco, adichiarando alla stampa in serata che «le relazioni fra gli Stati Uniti e il Pakistan sono «complicate ma importanti».