1 maggio 2024
Aggiornato 23:00
Hersh: si è attribuito merito, ma ruolo importante del Pakistan

Le presunte menzogne di Obama sul raid in cui è morto bin Laden

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, «ha mentito sull'operazione per uccidere Osama bin Laden» e "nascosto il ruolo delle forze speciali pachistane per prendersi tutti i meriti». L'accusa è del controverso giornalista - premio Pulitzer - Seymour Hersh, esposta in un articolo sul London Review of Books, a quattro anni dal raid condotto ad Abbottabad.

NEW YORK (askanews) - Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, «ha mentito sull'operazione per uccidere Osama bin Laden" e "nascosto il ruolo delle forze speciali pachistane per prendersi tutti i meriti». L'accusa è del controverso giornalista - premio Pulitzer - Seymour Hersh, esposta in un articolo sul London Review of Books, a quattro anni dal raid condotto ad Abbottabad. Secondo il giornalista, Obama si sarebbe affrettato ad annunciare al mondo la morte di bin Laden, al contrario degli accordi presi con i pachistani, creando confusione tra i funzionari dell'intelligence, costretti poi a sostenere la ricostruzione dei fatti fornita da Obama.

Obama avrebbe dimenticato il ruolo dell'intelligence pachistana
«Mentire fa parte del modus operandi degli Stati Uniti» ha scritto Hersh, che ha basato le sue accuse su alcune fonti statunitensi, tra cui «un alto funzionario dell'intelligence in pensione». Secondo l'ex giornalista del New York Times, che aveva già accusato Obama nel 2013, definendo la sua versione dei fatti «una grande bugia», i pachistani avevano sostanzialmente tenuto bin Laden prigioniero nel suo compound di Abbottabad per anni, prima di negoziare con gli statunitensi i termini dell'operazione per uccidere il leader di al Qaida, dopo che la Cia era venuta a sapere del luogo dove si trovava non da un corriere di al Qaida, come sostenuto dagli statunitensi dopo il raid, ma grazie a un funzionario dell'intelligence pachistana, che sperava così di ottenere la taglia di 25 milioni di dollari.

Il ruolo delle forze pachistane
Le forze pachistane - ha scritto Hersh - tagliarono la luce nella zona dove viveva bin Laden, il giorno del raid, e l'intelligence di Islamabad fece in modo che nessuno interferisse con gli elicotteri statunitensi, in volo nello spazio aereo sovrano. Secondo il giornalista, poi, non ci fu uno scontro a fuoco durante il raid delle forze speciali statunitensi: gli unici colpi sparati furono quelli che uccisero bin Laden, che Hersh ha descritto come un uomo malato e disarmato, ormai tagliato fuori dalla leadership di al Qaida. Tra le altre bugie, quella della sepoltura: non in mare, ma in Afghanistan.

Obama si attribuì il merito
Obama annunciò la morte di bin Laden poche ore dopo l'operazione, attribuendosene il merito, nonostante si fosse accordato con i pachistani per tenere segreto il raid per sette giorni, per poi annunciare il decesso del fondatore di al Qaida in un raid condotto con i droni. La Casa Bianca, secondo Hersh, aveva ingigantito la minaccia di al Qaida e il ruolo di bin Laden, nelle settimane prima del raid. «La Casa Bianca - avrebbe detto la fonte del giornalista - doveva dare l'impressione che bin Laden fosse ancora importante dal punto di vista operativo. Altrimenti, perché ucciderlo?».