26 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Tensioni in Libia

Il Pd al Governo: Chiedete a Gheddafi di far cessare la repressione

L'opposizione accusa Frattini di sottovalutare il pericolo libico

ROMA - L'opposizione rilancia la richiesta di un intervento del governo italiano su quanto sta accadendo in Libia. Il coordinatore del dipartimento Relazioni internazionali del Pd, Lapo Pistelli, interviene per chiedere all'esecutivo di far «valere la propria relazione speciale con Gheddafi al fine di far cessare le violenze e le repressioni»: «Abbiamo ascoltato le parole del ministro Frattini sulla situazione in Libia. Ci preme ribadire che la condanna delle violenze, la tutela dei diritti fondamentali e la promozione di una transizione pacifica, sono messaggi fondamentali che non possono essere scambiati per una interferenza».

IDV: SOLO FRATTINI AUSPICA CHE GHEDDAFI RESTI DITTATORE - «E' inammissibile - dice il presidente dei senatori di Idv Felice Belisario - che l'Ue stia pensando di evacuare i suoi cittadini dalla Libia mentre per il nostro Ministro degli Esteri l'Europa non deve interferire. Frattini venga in Aula ad assumersi la responsabilità del patto d'acciaio stretto per assecondare e proteggere Gheddafi, quando la vita dei cittadini libici e dei nostri connazionali è in pericolo e le coste italiane rischiano di essere invase».

IL GOVERNO RIFERISCA IN PARLAMENTO - «La guerra civile libica - aggiunge l'esponente dipietrista - è la drammatica conseguenza di un processo di riforme non più rinviabile, ma il Ministro Frattini è l'unico esponente dei Paesi occidentali ad auspicare una riconciliazione preoccupandosi per le sorti di Gheddafi. È una vergogna, l'Ue sta invece pensando a come garantire la sicurezza dei cittadini europei e dei nostri territori. Il Governo è complice del Colonnello, auspica che reprima la rivolta e resti dittatore isolandoci così ancor più marcatamente dal consesso internazionale. È necessario che venga subito in Aula per ammettere con tutti i cittadini questa scandalosa connivenza con un regime sanguinario che - conclude Belisario - non rappresenta in alcun modo le istanze della società italiana».

PD: BERLUSCONI CONDANNI LA REPRESSIONE IN LIBIA - «Cosa aspetta il governo italiano ad esprimere netta condanna per il comportamento del governo libico? Pensa davvero di non disturbare?», chiede il capogruppo Pd in commissione Esteri, Francesco Tempestini. «Non si tratta di ingerenza - aggiunge - ma proprio perché la Libia è un paese importante per l'Italia, proprio per i nostri rapporti con quel paese non possiamo non far sentire la nostra voce di condanna chiara e netta. Abbiamo chiuso il nostro contenzioso coloniale con Gheddafi ,ed abbiamo fatto bene, ma anche per questo dobbiamo condannare con fermezza i morti di Bengasi. L'onda lunga delle rivoluzioni democratiche non si è affatto esaurita e l'Italia deve avere chiaro un obbiettivo: aiutare quei processi democratici per costruire una nuova stabilità al posto dell'attuale ormai crollata per nuove prospettive di sviluppo tra le due sponde del mediterraneo».