27 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Afghanistan

I genitori della Norgrove chiedono chiarimenti sul blitz

Linda è rimasta uccisa durante il blitz Nato per liberarla «per mano dei suoi sequestratori». Cameron: «Cooperante forse uccisa da forze USA»

LONDRA - I genitori di Linda Norgrove - l'operatrice umanitaria britannica rapita in Afghanistan e poi rimasta uccisa nel corso di un blitz delle forze Nato per liberarla - hanno chiesto chiarimenti sulle circostanze dell'operazione che si è conclusa con la morte della figlia. «Vogliono sapere cosa è accaduto esattamente - riferiscono alcuni amici di famiglia al Telegraph - e non solo nel corso del blitz, ma anche nell'intero periodo del suo sequestro».

POLEMICHE - Il ministro degli Esteri britannico William Hague, che aveva autorizzato il blitz, ha affermato con estrema decisione che la donna è morta «per mano dei suoi sequestratori» e non, come sostenuto da alcuni, a causa delle bombe utilizzate dalle forze Nato. E sabato era intervenuto anche il primo ministro britannico David Cameron per difendere l'opportunità dell'operazione di salvataggio fallita.
Ma ieri, come riferisce il quotidiano britannico, un gruppo di «anziani» afgani ha insistito sul fatto che la liberazione della donna avrebbe potuto essere negoziata, ma che la Nato si è rifiutata di annullare il blitz. «Eravamo sicuri al 100% che se avessero fermato l'operazione avremmo potuto negoziare e ottenere la sua liberazione», ha detto Kamel, il capo di una delegazione di anziani incaricata dalle autorità afgane di tenere i contatti con i rapitori. Fonti diplomatiche sostengono invece che l'operazione è stata decisa sulla base di informazioni dell'intelligence che suggerivano un imminente rischio che la donna venisse giustiziata o trasferita in Pakistan dai suoi rapitori.

CAMERON - La cooperante britannica Linda Norgrove, rapita in Afghanistan e morta venerdì scorso in un blitz delle forze Nato per liberarla, potrebbe essere stata uccisa dalle forze americane. A sostenerlo è lo stesso premier britannico, David Cameron, riferendo di una conversazione avuta con il comandante delle truppe Nato in Afghanistan, generale David Petraeus.
Petraeus non avrebbe infatti escluso che la donna possa essere rimasta uccisa nell'esplosione di una granata lanciata dai militari Usa intervenuti per liberarla. Tuttavia, al momento sono ancora in corso le indagini per avere un quadro completo su quanto accaduto.