28 agosto 2025
Aggiornato 03:30
Dossier nucleare iraniano

Obama potrebbe incontrare Ahmadinejad

Jones: «Teheran dovrebbe tornare al tavolo negoziale sul nucleare». Ft: «Sanzioni hanno dimezzato a luglio importazioni petrolio»

WASHINGTON - Il Presidente Usa Barack Obama «potrebbe essere pronto a incontrare il Presidente iraniano», se Teheran accettasse di riprendere i negoziati sul suo programma nucleare. Anche il rilascio dei tre escursionisti americani detenuti in Iran dallo scorso anno, sarebbe «un gesto importante», secondo il Consigliere di Obama per la sicurezza nazionale, il generale James Jones.

FACCIA A FACCIA - All'inizio del mese, il leader iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha sollecitato un faccia a faccia con Obama in occasione della prossima riunione dell'Assemblea generale dell'Onu, a New York. La Casa Bianca sembrava aver escluso qualsiasi genere di incontro, ma, in un'intervista alla Cnn, il generale Jones ha dichiarato invece di voler lasciare «la porta aperta», qualora gli iraniani decidessero di riprendere i negoziati con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea).
Alla domanda su un eventuale incontro tra Obama e Ahmadinejad, Jones ha risposto: «Se si trova un cammino condiviso tutto è possibile. Una cosa che potrebbero fare è consentire il rientro dei nostri tre escursionisti. Questo sarebbe un gesto importante. Potrebbe portare a migliori rapporti». Il consigliere di Obama ha quindi voluto sottolineare come non ci sia invece «spazio per un incontro di facciata».

SANZIONI EFFICACI - Le dure sanzioni inflitte all'Iran sembrano aver dimezzato nel mese di luglio le importazioni di petrolio della repubblica islamica. Lo ha rivelato, come riferisce il Financial Times in terza pagina nell'edizione odierna, l'Agenzia internazionale dell'energia (Aie).
Di conseguenza, Teheran è stata costretta a pagare un sovrapprezzo del 25 per cento rispetto ai prezzi di mercato per le sue forniture di greggio, dal momento che molte compagnie sono riluttanti a rifornire il Paese.
A giugno l'amministrazione Obama ha varato le nuove misure contro l'Iran, che vanno decisamente oltre le precedenti imposte da Washington e Nazioni Unite che penalizzavano tutte le società fornitrici di petrolio al Paese. Malgrado l'Iran sia uno dei più importanti produttori di petrolio mondiali, ha gravi lacune a livello di raffinazione per poter far fronte alle richieste di petrolio interne: per questo è costretto a importare il 40 per cento circa dei suoi consumi interni di greggio.
L'Aiea, l'organizzazione internazionale per il coordinamento delle politiche energetiche con sede a Parigi, ha spiegato che le sanzioni - in particolare quelle entrate in vigore nell'Ue lo scorso mese - stanno influenzando le importazioni iraniane.