20 aprile 2024
Aggiornato 12:30
L'azienda alla ricerca di partner strategici?

Bp, alle stelle i costi per la marea nera

Raggiunta la cifra di 3 miliardi di dollari, oltre il fondo da 20 miliardi creato da Bp la scorsa settimana per fare fronte ai danni nel Golfo

LONDRA - Sono ormai saliti alle stelle, oltrepassando i 3 miliardi di dollari, i costi accumulati dalla Bp per fare fronte alla pulizia e alla bonifica dei danni della marea nera provocati dalla sua piattaforma estrattiva nel golfo del Messico. E per risarcire individui, imprese e governi. Solo nell'ultima settimana la «fattura» per la multinazionale britannica è cresciuta da 2,65 miliardi a 3,12 miliardi. Una cifra che, peraltro, non include il fondo da 20 miliardi creato da Bp la scorsa settimana per fare fronte ai danni nel Golfo.

Esborsi che nel fine settimana statunitense della Festa dell'indipendenza, hanno alimentato voci, ampiamente riportate dalla stampa Usa, sulla ricerca di un partner strategico per Bp tra i fondi sovrani di medio Oriente e Asia. Un investitore potrebbe essere infatti la soluzione migliore per coprire una parte di tali enormi costi ed evitare, allo stesso tempo, il rischio di una scalata ostile. Ma su tale innesto, non tutti gli azionisti più importanti del gruppo sembrano essere d'accordo.

Secondo il Sunday Times gli advisor della Bp starebbero cercando di suscitare inter5esse tra le compagnie concorrenti e i fondi sovrani per assumere una quota compresa tra il 5 e il 10% del gruppo per un esborso che potrebbe raggiungere i 9 miliardi di dollari.

Intanto la 'supernave' pulitrice di taiwan «A Whale» ha effettuato dei test di bonifica sul tratto di mare immediatamente a Nord del sito dove lo scorso 20 aprile l'esplosione della piattaforma Deepwater Horizon della Bp hja ucciso 11 lavoratori e causato la peggior perdita di petrolio nella storia del Golfo del Messico.