20 aprile 2024
Aggiornato 03:00
L'assalto israeliano

Aumentano le pressioni su Israele

Il Presidente Francese Sarkozy ha inviato il Premier Netanyahu ad accettare un'«inchiesta internazionale credibile»

TEL AVIV - Aumentano le pressioni su Israele perché accetti lo svolgimento di una inchiesta internazionale sul blitz compiuto lo scorso lunedì dalle sue forze speciali contro una flottiglia umanitaria diretta nella Striscia di Gaza, in cui sono rimasti uccisi nove attivisti turchi.

L'INVITO DI SARKOZY - Dopo che il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha proposto l'istituzione di una commissione presieduta dall'ex premier neozelandese Geoffrey Palmer, che avrebbe come membri rappresentanti israeliani, turchi e americani, anche il presidente francese Nicolas Sarkozy, nel corso di un colloquio telefonico, ha invitato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ad accettare «una inchiesta credibile e imparziale» sul blitz.
«Il presidente della Repubblica ha invitato», in un colloquio telefonico, il premier «Netanyahu a dare seguito alle richieste del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite riguardo alla messa in opera di una inchiesta credibile e imparziale sulle condizioni dell'intervento israeliano contro la 'Freedom Flotilla'» ha dichiarato la presidenza francese.
Sarkozy ha informato Netanyahu anche della «disponibilità della Francia a partecipare», ha proseguito. «Riguardo alla situazione nella Striscia di Gaza, il capo di Stato ha sottolineato l'urgenza di una soluzione per mettere fine al blocco», ha aggiunto la presidenza.

«SALVAGUARDARE GLI INTERESSI DI ISRAELE» - Da parte sua Netanyahu ha respinto la proposta di Ban Ki-moon, come ha spiegato oggi ai suoi ministri nel corso del consueto vertice di governo della domenica. «L'indagine sui fatti dovrà essere svolta in modo responsabile e obiettivo», ha dichiarato Netanyahu. «Abbiamo bisogno di considerare la questione attentamente, salvaguardando gli interessi di Israele e dell'esercito israeliano». Anche l'ambasciatore israeliano a Washington, Michael Oren, in un'intervista a Fox News ha detto chiaramente che Israele non accetta lo svolgimento di «una inchiesta internazionale». «Israele è una democrazia, Israele ha la capacità e il diritto di condurre una inchiesta interna, non può essere oggetto di una inchiesta di qualsiasi commissione internazionale».

PUBBLICATE LE FOTO DEI SOLDATI FERITI - Il principale quotidiano turco, Hurriyet, ha pubblicato oggi le foto dei soldati israeliani feriti dagli attivisti a bordo della nave Mavi Marmara nel corso del blitz compiuto lunedì scorso dalle forze speciali israeliani al largo della Striscia di Gaza. Lo riporta il sito web del quotidiano Haaretz. La Mavi Marmara, nave battente bandiera turca, faceva parte di un convoglio diretto verso il territorio palestinese, sottoposto a blocco israeliano, con un carico di aiuti umanitari per la popolazione locale. Nel blitz i soldati israeliani hanno ucciso nove attivisti turchi.
Nelle foto pubblicate oggi dal quotidiano turco, sotto il titolo «lacrime di un commando», si vedono i soldati aggrediti e picchiati dagli attivisti a bordo della Marmara. L'esercito israeliano aveva già rilasciato un video per dimostrare che i soldati sono stati costretti a difendersi da una aggressione premeditata, mentre gli attivisti sostengono di essere stati attaccati per primi.
Nell'articolo che accompagna il servizio, il quotidiano turco afferma che le foto pubblicate erano state censurate e cancellate dai vertici militari per non suscitare imbarazzo in Israele e nell'esercito, ma gli attivisti sono stati in grado di recuperarle. Hurriyet sottolinea anche che alcune persone, ritratte mentre prestano assistenza ai soldati feriti, apparterrebbero all'IHH, l'Ong turca che ha organizzato la flottiglia diretta a Gaza, accusata da Israele di essere legata ad Hamas.