5 maggio 2024
Aggiornato 15:30

Marea nera, nuovo metodo per disperdere il greggio

Diffondere sostanze chimiche vicino alla falla. Gli effetti sull'ambiente, la flora e la fauna sono incalcolabili

NEW YORK - La Florida aspetta col fiato sospeso l'arrivo del petrolio sulle sue coste, mentre l'onda del greggio causata dall'esplosione della piattaforma Bp nel Golfo del Messico già lambisce da due giorni le spiagge della Lousiana. Gli effetti sull'ambiente, la flora e la fauna sono incalcolabili e si stanno tentando tutti i metodi per diminuire l'impatto del petrolio.

Fra le varie armi sperimentate ce ne è anche una nuova, la distribuzione nell'acqua di sostanze chimiche che servono a frammentare il greggio. L'idea nuova è diffondere queste sostanze sott'acqua, presso la fonte delle perdite che stanno annerendo il mare. Secondo funzionari citati dal New York Times, in due esperimenti il metodo è riuscito a impedire che il greggio affiorasse in superficie, e l'operazione potrà essere ripetuta più spesso quando si capirà meglio l'effetto che può avere sull'ecosistema in profondità. In altri termini, quando si potrà valutare se il rimedia non sia peggiore del male.

Questi esperimenti presso la piattaforma Deepwater Horizon collassata con l'esplosione sono un sintomo degli sforzi frenetici per contenere la marea nera in continua crescita: undici giorni dopo l'esplosione, la falla butta ancora in mare circa 800mila litri di greggio ogni 24 ore, vale a dire 5.000 barili. A capo delle operazioni di 'salvataggio' il ministro della Homeland Security, Janet Napolitano , ha messo l'ammiraglio Thad W. Allen, che supervisiona adesso l'operato dell'ammiraglio Mary E. Landry, inizialmente da sola alla guida. Allen dovrebbe essere un esperto di disastri in Lousiana: fu lui a gestire la risposta federale all'urgaano Katrina.

I residenti, scrive il Times, sono sempre più furiosi e le critiche si rivolgono all'amministrazione federale che avrebbe dovuto reagire 'più in fretta' dopo l'esplosione del 20 aprile.