27 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Al vertice progressi su Iran

Nucleare, per Obama l'incubo Al Qaida

Il Presidente americano: «Se i terroristi mettono le mani su materiale atomico lo useranno»

WASHINGTON - La grande vetrina del vertice internazionale sulla sicurezza nucleare, con la partecipazione di quasi 50 paesi, ha fornito qualche risultato concreto e un impegno di massima a sbarazzarsi entro 4 anni delle scorte inutilizzate di uranio arricchito, quelle che potrebbero cadee nella mani dei terroristi. E' l'incubo di Barack Obama, padrone di casa a Washington che specifica: E' necessario «lavorare insieme per evitare che materiali nucleari cadano nelle mani dei terroristi perché se Al Qaida ne entrasse in possesso, sicuramente non esiterebbe ad usarli».

Paesi come Ucraina, Canada e Messico offrono di sbarazzarsi dei pericolosissimi fondi di magazzino, con la collaborazione degli Stati Uniti mentre anche la Russia promette di ritirare l'anno proprio uranio arricchito da vari paesi. E il documento finale dettaglia l'impegno a rendere sicuri «i materiali nucleari vulnerabili» entro quattro anni. Più in generale, il testo in dodici punti, fa appello a una «cooperazione internazionale» che comunque si fonda sul «diritto degli Stati» a usare in modo pacifico l'energia nucleare. Del resto sia gli Usa che la Francia hanno chiaramente spiegato alla vigilia del vertice che loro non intendono rinunciare alle loro armi nucleari, necessarie per questioni di sicurezza nazionale. Il risultato concreto più evidente sarebbe invece l'intesa con la Cina, seguita al bilaterale di ieri fra Obama e Hu Jintao, per lavorare assieme per nuove sanzioni contro l'Iran.

Da parte sua, Silvio Berlusconi ha tenuto un intervento breve, di fronte ai grandi del pianeta, per ricordare la «follia» del rischio di escalation nucleare durante la Guerra Fredda e plaudire al Trattato Start due siglato dalle Stati Uniti e Russia. Davanti ai leader del mondo Berlusconi ha ricordato come «per tre volte» da presidente del G8 abbia «sempre inseguito l'accordo tra le potenze», dal primo invito a Eltsin nel 1994 al vertice di Pratica di Mare, fino alla «fortuna» che Obama e Medvedev si incontrassero due giorni prima del G8 dell'Aquila.