28 agosto 2025
Aggiornato 04:30
I vertici mondiali

Al via il summit nucleare di Obama

Usa e Cina: «Aumentare le pressioni sull'Iran». Aperti i lavori a Washington: i leader di 47 Paesi discuteranno di sicurezza e terrorismo

WASHINGTON - La prima giornata di lavori del Nuclear Security Summit, il vertice sulla sicurezza nucleare promosso da Barack Obama, è stata segnata da un intenso lavoro diplomatico, soprattutto sul piano bilaterale, in attesa della seduta plenaria di oggi, quando la discussione entrerà nel vivo. L'obiettivo dichiarato del presidente americano è creare consenso e un terreno comune sulla minaccia di terrorismo nucleare, il pericolo maggiore che mette a rischio la sicurezza americana e internazionale.

Berlusconi incontra Lula - A rappresentare l'Italia, presente insieme ad altri 46 Paesi, è volato a Washington il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che non ha in programma un bilaterale con Obama, ma ha incontrato il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva. I due hanno firmato un accordo di azione e di partenariato strategico, che promuove un dialogo di alto livello sul piano bilaterale e multilaterale.

Importanti bilaterali per Obama - In attesa della cerimonia di apertura ufficiale dei lavori e della cena offerta ai capi delle delegazioni internazionali, il presidente Obama ha incontrato in una serie di importanti bilaterali il re Abdullah II di Giordania, il primo ministro della Malaysia Mohammed Najib Abdul Razak, il presidente ucraino Viktor Yanukovich, il presidente armeno Serzh Sargsian e il presidente cinese Hu Jintao. In particolare, Yanukovich ha annunciato che il suo Paese si libererà di tutto l'uranio altamente arricchito che, secondo il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs, sarebbe sufficiente per produrre varie armi nucleari.

A Washington è arrivato anche il presidente russo Dmitri Medvedev che, a una settimana dalla firma a Praga del nuovo trattato Start, ha sottolineato durante un'intervista all'emittente Abc, che con Obama «non c'è stato un solo momento durante i colloqui in cui lui non fosse perfettamente consapevole della posta in gioco». Al di là dei convenevoli, Medvedev si è espresso anche sulle ambizioni nucleari iraniane, sottolineando che eventuali sanzioni dovrebbero essere «intelligenti ed efficaci», in modo da non provocare «una catastrofe umanitaria».

La questione iraniana - Tra i temi in discussione durante gli incontri una delle questioni centrali della politica estera di Obama: l'Iran e la necessità di avviare sanzioni contro Teheran. «È una questione separata dall'agenda del summit, comunque gli Stati Uniti continuano a lavorare con il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per fare pressione affinché l'Iran si attenga ai propri obblighi nell'ambito dei trattati di non proliferazione nucleare e Obama ne discuterà durante alcuni dei bilaterali» ha spiegato Ben Rhodes, vice consigliere per la sicurezza nazionale. Tra gli incontri in programma per Obama, il più importante è quello con il premier cinese Hu Jintao, durante il quale dovrebbero essere affrontate anche questioni valutarie, alla luce della visita in Cina del segretario al Tesoro Timothy Geithner e dopo che il governo Obama ha deciso di posticipare la diffusione del rapporto in cui la Cina potrebbe essere ufficialmente accusata di manipolare il valore della propria valuta (la pubblicazione era prevista per il 15 aprile).