La Clinton accusa Netanyahu: minaccia relazioni bilaterali
Il Segretario di Stato USA «irritata» per l'annuncio di nuove colonie: «Un segnale molto negativo»
WASHINGTON - Il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ha accusato ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per il suo atteggiamento «profondamente negativo» verso Washington, utilizzando parole molto dure verso il principale alleato degli Stati Uniti in Medio Oriente. Il capo della diplomazia Usa, «irritata» dalla politica coloniale israeliana, ha avvertito Netanyahu che l'annuncio di nuove costruzioni israeliane a Gerusalemme est, fatto durante la visita nello stato ebraico del vice presidente americano Joe Biden, rappresenta «un segnale profondamente negativo per l'approccio da parte di Israele alle relazioni bilaterali».
RAPPORTI TESI - Il ministero israeliano dell'Interno aveva annunciato un progetto di costruzione di 1.600 nuovi alloggi in una zona ebraica ultra-ortodossa di Gerusalemme est, suscitando un vespaio di polemiche. L'annuncio, giunto mentre era in corso la visita di Biden, ha creato tensioni tra Washington e Israele. Netanyahu si è scusato con Biden, ma i rapporti sono rimasti tesi. L'Autorità nazionale palestinese, intanto, ha annunciato l'interruzione di ogni negoziato di pace diretto o indiretto con lo stato ebraico.
Hillary Clinton «ha detto di non comprendere come questo possa essere accaduto, in particolare conoscendo il grande interesse degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele», ha riferito il suo portavoce, Philip Crowley. La durezza del tono usato da Hillary Clinton è praticamente senza precedenti nelle relazioni tra Israele e gli Stati Uniti. «Ha spiegato chiaramente che il governo israeliano deve mostrare non soltanto a parole ma con fatti precisi che intende invertire la rotta nelle relazioni (con gli Stati Uniti, ndr) e per il processo di pace», ha aggiunto Crowley.
LA CONDANNA DEL «QUARTETTO» - Il Quartetto per il Medio Oriente (Usa, Ue, Russia e Onu) ha condannato ieri la decisione di Israele di autorizzare nuove costruzioni a Gerusalemme est ed ha invitato tutte le parti interessate a sostenere la ripresa dei colloqui di pace in tempi rapidi. In un comunicato pubblicato dall'Onu, il Quartetto per il Medio Oriente ha informato che «ogni atto unilaterale di una delle due parti in causa non dovrà pregiudicare il risultato dei negoziati e non sarà riconosciuto dalla Comunità internazionale».
«Il Quartetto condanna la decisione di Israele di autorizzare la costruzione di nuove abitazioni a Gerusalemme est», si legge nel comunicato diffuso all'Onu. «Il Quartetto ha deciso di sorvegliare da vicino gli sviluppi a Gerusalemme e si riserva la possibilità di adottare ogni misura supplementare richiesta dalla situazione in corso».
Il Quartetto «ribadisce che la pace arabo-israeliana e la creazione di uno Stato palestinese indipendente, attiguo e vivibile è nell'interesse fondamentale delle parti, di tutti gli stati della regione e della Comunità internazionale». «A tale riguardo, il Quartetto invita tutti coloro che sono coinvolti a sostenere la ripresa urgente del dialogo tra le parti ed a promuovere un'atmosfera che sia favorevole a negoziati coronati da successo per risolvere tutte le questioni in sospeso relative al conflitto, compreso lo statuto di Gerusalemme».
Il Quartetto ha annunciato che farà nuovamente il punto della situazione nella prossima riunione a Mosca, il 19 marzo prossimo.
UE: «RILANCIARE I NEGOZIATI DI PACE» - L'Unione europea ha invitato oggi Israele ad agire in favore di un rilancio immediato dei negoziati di pace con i palestinesi, mettendo in guardia lo stato ebraico contro un fallimento definitivo degli sforzi di riconciliazione. «Sono molto preoccupata» per l'annuncio questa settimana di un nuovo progetto di costruzione di 1.600 alloggi in una zona ebrea ultra-ortodossa di Gerusalemme est, ha dichiarato il capo della diplomazia dell'Ue, Catherine Ashton, che si recherà domani nella regione.
«Sono preoccupata dal fatto che Israele ha annunciato questo (progetto, ndr) nel momento in cui i negoziati indiretti» tra israeliani e palestinesi «dovevano cominciare», ha aggiunto in un'intervista la Ashton, a margine di una riunione con molti ministri europei degli Affari esteri a Sarriselka, nel nord della Finlandia. Ashton ha invitato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a «dare prova di leadership» nel suo paese facendo progredire gli sforzi di pace, per potere regolare in particolare la questione della colonizzazione ebraica. «Abbiamo bisogno di un accordo negoziato di pace, deve arrivare rapidamente», ha commentato.