8 maggio 2024
Aggiornato 05:00
Due i progetti di legge

Pentagono: abrogare la legge anti-gay

Nominata una commissione che dovrà raccomandare la riforma del «don't ask, don't tell»

WASHINGTON - Il Segretario alla Difesa statunitense Robert Gates dovrebbe rendere noti oggi i nomi dei due alti funzionari del Pentagono che guideranno la Commissione incaricata di stabilire il modo migliore in cui modificare la politica delle forze armate nei confronti dei militari omosessuali, pochi giorni dopo l'annuncio del presidente Barack Obama della volontà di riformare la legge attuale.

Vi sono già due progetti di legge riguardanti le forze armate in attesa di esser discussi in Parlamento, ed entrambi potrebbero essere utilizzati come piattaforma per l'abrogazione delle regole vigenti.

Nel corso della campagna elettorale Obama aveva promesso di riformare la legge del 1993 in base alla quale la politica ufficiale delle forze armate statunitensi nei confronti degli omosessuali rimane il «Don't ask, don't tell» - «Io non chiedo, tu non dici» - permettendo così agli omosessuali dichiarati di indossare l'uniforme in cambio però del loro silenzio: in caso contrario, è previsto infatti il congedo.

Obama vuole infatti che la legge sia approvata dal Congresso: dopo il fiasco di Bill Clinton del 1993, viene infatti esclusa qualsiasi ipotesi di utilizzo dell'executive order presidenziale, che alienò alla Casa Bianca i vertici del Pentagono spingendo il Congresso ad approvare la legge attuale, che esclude appunto gli omosessuali dichiarati. I tempi sembrano tuttavia essere cambiati: se all'epoca solo il 45% degli americani si dichiarava favorevole ai gay nelle forze armate, oggi la percentuale è salita al 75%.

La riforma tuttavia non sarà ottenuta in tempi brevi: il lavoro della Commissione del Pentagono, incaricata di identificare la maniera migliore di abrogare la legge vigente senza danneggiare morale od operatività delle truppe, potrebbe richiedere gran parte del 2010.