19 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Esteri. Afghanistan

Ue condanna raid Nato ma chiede impegni a Kabul

«Prima di tutto buongoverno e lotta a corruzione e all'oppio»

STOCCOLMA - L'Ue condanna recisamente la strage di civili avvenuta in Afghanistan presso Kunduz per il raid aereo della Nato di ieri. Ma chiede a Kabul nuovi impegni e regole rigide a cui potrebbe condizionare gli aiuti futuri. Così si è espresso oggi il capo diplomatico dell'Europa Unita Javer Solana, a conclusione del vertice informale dei ministri degli Esteri Ue, a Stoccolma.

L'Unione, come del resto la Nato che ha aperto una inchiesta, si trova nella posizione di dover severamente condannare la morte di civili. E pare indubbio che di civili morti ce ne siano, se non altro perché ci sono civili e anche ragazzini feriti all'ospedale di Kunduz visitato oggi da funzionari della missione Isaf. Allo stesso tempo la Germania continua a mettere in dubbio la presenza di civili fra le vittime: è stato un ufficiale tedesco a ordinare il raid, compiuto da aerei statunitensi, contro le due autocisterne piene di benzina rubate dai talebani. Ma attorno ai mezzi si era accalcata la folla per rubare la benzina; con drammatiche conseguenze quando i caccia hanno centrato i mezzi.

All'Afghanistan, l'Europa chiede lotta alla corruzione, ha spiegato Solana. «Ci sono dei punti evidenti. Se l'amministrazione è corrotta, possiamo dare molto denaro senza vederne alcun effetto». Caveat diretto in primo luogo al presidente uscente Hamid Karzai, che potrebbe essere rieletto fin dal primo turno (i risultati del voto del 20 agosto non sono ancora definitivi).

D'altra parte, ha detto Solana, bisogna «riconquistare la fiducia degli afgani» con un «contratto»: il nuovo presidente deve assumersi degli impegni di fronte alla comunità internazionale. Il ministro degli Esteri spagnolo Miguel Angel Moratinos ha spiegato che a Stoccolma si è trovato un accordo perché sotto la presidenza spagnola della Ue, che inizia nel gennaio 2010, si svolgano un summit Ue-Pakistan e una conferenza internazionale a Kabul. Secondo Franco Frattini, parteciperebbero i ministri degli Esteri dell'Ue e di altri paesi.

Il documento sottoposto ai ministri degli Esteri Ue propone «una serie di impegni politici» da siglare fra Kabul e la comunità internazionale e chiede al prossimo governo afgano di mettere l'accento sul buongoverno, la lotta alla corruzione e il rispetto dei diritti dell'uomo.

D'altra parte i ministri Ue hanno apertamente condannato il raid di Kunduz, che ha gettato un'ombra cupa sul dibattito sull'Afghanistan, al centro dell'agenda di Stoccolma. Il ministro degli Esteri italiano Frattini, quello inglese Miliband, quello francese Kouchner hanno sottolineato la necessità di «fare chiarezza» ribadendo che colpire i civili è inaccettabile. Tutti si smarcano dalla Germania, poiché nel caso specifico è stato un alto ufficiale tedesco (la zona di Kunduz è sotto comando tedesco) a richiedere il raid.

«Ogni morto è una tragedia e non credo che vinceremo questa guerra uccidendo» ha riassunto il ministro svedese Carl Bildt (la Svezia ha la presidenza di turno dell'Unione). Anche Bildt però ha ribadito la necessità che Kabul faccia di più, in particolare in materia di lotta alla produzione di oppio (il 90% dell'eroina in circolazione al mondo viene dalle piantagioni di papavero afgane).

Gli europei si preoccupano inoltre per il risultato delle elezioni del 20 agosto. «Ci sono stati molti casi di brogli. Bisogna vedere se alla fine si avrà un governo credibile» ha concluso il Commissario alle relazioni estere Ue, Benita Ferrero Waldner. Tutt'altro che un segno di fiducia nei confronti dell'eventuale riconferma di Karzai.