28 agosto 2025
Aggiornato 14:30
Relazioni bilaterali

Obama: «Rapporto con Pechino determinante nel XXI secolo»

Presidente USA: «Cina collabori a diplomazia in Corea del Nord, Iran»

NEW YORK - Il presidente americano Barack Obama ha detto che le relazioni bilaterali con la Cina sono tra le più importanti per gli Stati Uniti e saranno determinanti nel corso del XXI secolo.
Obama ha parlato da Washington all'apertura di una serie di incontri di alto profilo tra l'amministrazione americana e funzionari cinesi di alto profilo.

150 DELEGATI CINESI - Il presidente americano parla nella grande sala del Ronald Reagan Building di Washington gremita di centinaia di diplomatici dei due Paesi - i cinesi arrivati in delegazione sono 150 - ed esordisce assicurando che «le relazioni fra di noi disegneranno il XXI secolo» e saranno dunque «le più importanti del mondo» anche se «non mi illudo sul fatto che andremo d’accordo su tutto». Il summit somma economia e politica estera secondo una formula che il leader cinese Hu Jintao pianificò con George W. Bush e confermò poi al G20 di Londra con Obama per assegnare una dimensione unica ai rapporti bilaterali.

QUESTIONE NUCLEARE - Appello all'unità contro il riarmo nucleare dell'Iran e della Corea del nord: «La non proliferazione — ha affermato — è nel comune interesse, più nazioni producono la bomba e più aumenta il rischio che qualcuno la usi».

DIRITTI UMANI - Nel discorso d'apertura, il presidente ha affrontato la questione dei diritti umani, invitando la Cina «a trovare un terreno comune per il rispetto della dignità personale » e ricordandole che «ognu­no deve avere la libertà di parola, anche le minoranze etniche e religiose da voi come da noi».

ECONOMIA - Si è poi concentrato sulla recessione, ammonendo che «le scelte in America si riverberano sull'economia globale da New York a Shanghai, e occorre perciò che coordiniamo i nostri interventi ». Obama ha suggerito «regolamentazione e trasparenza dei mercati, e liberi ed equi commerci», e ha sostenuto che se la Cina si aprirà ai prodotti stranieri «lo sviluppo globale sarà più sostenibile ».