19 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Medio Oriente

Il discorso di Obama spiazza il mondo arabo

Stampa: «Con Bush e Bin laden era facile schierarsi»

MEDIO ORIENTE - «Con Bush e Bin Laden il mondo era spaccato in due ed era facile schierarsi, bastava scegliere uno qualunque dei due e lanciargli le scarpe in faccia; e ora?». Questo commento del quotidiano panarabo al Hayat dopo il discorso del presidente americano ai musulmani, fatto ieri dal Cairo, spiega quanto lo storico messaggio di Barack Obama abbia spiazzato il mondo arabo.

A leggere la stampa araba del «giorno dopo» si trova un'ondata di toni entusiastici appena mitigati dallo scetticismo di alcuni giornali anti-occidentali, che stuzzicano la «pancia diffidente» della popolazione araba. «Obama il Messia», «Obama, messaggio ricevuto»; «Obama, come un saggio sceicco», «Molto benvenuto Obama», sono solo alcuni dei titoli d'apertura della stampa moderata che pur apprezzando molto «le belle parole di principio», si interrogano su due aspetti: «quando i fatti?» e «quale deve essere la risposta araba e musulmana» alla mano tesa della potenza mondiale? Di contro c'è il quotidiano palestinese al Quds al Arabi che pure ammettendo «è stato un discorso brillante che con 8 citazioni del Corano ha toccato il cuore della gente», afferma che «le scuse a metà, non sono sufficienti» e si potrebbe rimediare «solo dopo avere trasformato in fatti l'innegabile buona fede del presidente nero». «Parole al miele», titola il giornale filo siriano Assafir, ma avverte che la sostanza è chiara: per Obama «gli ebrei hanno diritto ad una patria e il nostro legame con Israele non si spezzerà mai».

E' necessario «far coincidere le belle intenzioni con la realtà e gli interessi», questo è anche il commento della tv satellitare al Jazeera che tuttavia ha apprezzato «il nuovo approccio». Moderati e non sono tutti d'accordo che bisogna tradurre in realtà le dichiarazioni di principio.

Per la stragrande maggioranza dei giornali in tutto i paesi arabi, l'entusiasmo è impressionante: «Obama, messaggio ricevuto» apre al Sharq al Awsat interpretando l'accoglienza degli arabi con «i 33 applausi della platea che hanno interrotto il suo discorso franco e aperto». «Nella veste del saggio sceicco», titola invece il giornale saudita al Watan che ha sentito «parole di una persona che ha compreso in profondità l'Islam e molto di più di tanti musulmani» come «quel Ayamen al Zawahiri» il numero due di al Qaida che due giorni prima aveva dato del «criminale sanguinario» proprio ad Obama. «Molto ben venuto», quindi al «Signore della Casa Bianca», titola il fondo del direttore che si rifiuta di credere che «esista un solo musulmano onesto che non abbia apprezzato» il messaggio.

«L'ospite imbarazzante» è il titolo con cui il foglio panarabo di Londra, al Hayat, ha aperto l'edizione di oggi: imbarazzante appunto perchè spiazza l'uditorio degli arabi. Il quotidiano giudica «impellente» un risposta araba adeguata alla «sostanziale revisione della politica della potenza più grande del pianeta che non ha esitato ad ammettere i propri errori». «E' questa l'autentica risposta forte e tuonante del 'grande satana' ai crimini di Bin Laden dell'11 settembre», conclude l'editoriale.

«Obama il Messia, un messaggio di pace che accontenta tutti, e ora attende di essere realizzato», conclude il giornale indipendente egiziano riassumendo probabilmente l'auspicio della stragrande maggioranza della popolazione araba.