19 aprile 2024
Aggiornato 23:30
L'ONU ha chiesto al governo di Khartoum di rivedere la decisione di espellere le ONG

Darfur, sfollati senza cibo e 20.000 bimbi a rischio senza ONG

Sul fronte politico, il Presidente Bashir ha rassicurato il partito di governo e l'opposizione sul fatto che la linea del governo non cambierà dopo il mandato di arresto

KHARTOUM - Sono migliaia i bambini malnutriti lasciati senza assistenza, su milioni di persone rimaste senza cibo, senza acqua potabile e senza cure mediche dopo l'espulsione di 13 organizzazioni umanitarie internazionali dalla regione sudanese del Darfur, teatro di una guerra civile dal 2003. Le Nazioni Unite hanno chiesto al governo di Khartoum di rivedere la decisione di espellere le ong, adottata dopo che la Corte penale internazionale dell'Aia (Cpi) ha spiccato un mandato di arresto contro il Presidente sudanese Omar al Bashir, per crimini di guerra e contro l'umanità commessi in Darfur.

Una decisione che rischia di causare una catastrofe umanitaria in una regione dove si contano oltre due milioni di sfollati a causa della guerra e che è priva di infrastrutture e afflitta da sottosviluppo. Con l'espulsione delle ong, «1,1 milione di persone saranno senza cibo, 1,5 milione di persone saranno senza cure sanitarie e più di un milione senza acqua potabile», ha denunciato l'Onu. Questa decisione potrebbe «minacciare la vita di migliaia di persone», ha aggiunto l'Alto commissario dell'Onu per i diritti dell'uomo, annunciando l'avvio di un'inchiesta per verificare se Khartoum abbia violato o meno i diritti umani, se non addirittura commesso crimini di guerra, intimando agli operatori umanitari di lasciare il Paese.

Il Sudan ha accusato le 13 ong di aver collaborato con la Cpi, fornendo false testimonianze, e ha fatto sapere che sono in corso indagini per verificare che altre organizzazioni non abbiano fatto altrettanto. L'accusa è stata respinta da tutte le ong coinvolte. «I bambini attualmente ricoverati nei nostri centri di nutrizione rischiano di morire - ha denunciato l'ong francese Action contre la Faim (Acf) - noi non abbiamo nessun mezzo per portare avanti i nostri programmi, avendo lasciando il paese, e tutti i prodotti nutrizionali, le attrezzature e i veicoli sono stati confiscati dalle autorità».

A El Fasher, nel Darfur del Nord, Acf operava nei campi sfollati di Abu Shock e al Salam al fianco della International Rescue Committee e di Oxfam, anche loro espulse dal governo, fornendo assistenza a 100.000 persone, tra cui 20.000 bambini con meno di 5 anni e un tasso di malnutrizione acuta del 18%, pari a un bambino su cinque. «Popolazioni intere del Darfur sono lasciate senza assistenza umanitaria per le settimane e i mesi a venire - ha rimarcato il presidente di Msf-Francia, il medico Marie-Pierre Allié - la situazione è catastrofica per queste popolazioni».

Msf ha denunciato la diffusione di un'epidemia di meningite nel campo di Kalma e a Niertiti, nel Darfur del Sud, dove avrebbero dovuto essere vaccinate con urgenza circa 130.000 persone. Epidemia che ora rischia di diffondersi. Il Segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha invitato il governo sudanese a rivedere «con urgenza» la sua decisione di espellere le 13 ong, ricordando che «le operazioni di queste agenzie sono vitali per 4,7 milioni di sudanesi che ricevono aiuti in Darfur». Prima della guerra, la regione del Darfur contava 7 milioni di abitanti. Ban ha quindi sottolineato che «queste organizzazioni forniscono assistenza umanitaria a quanti ne hanno bisogno, in maniera imparziale e neutrale» e che «la confisca delle loro attrezzature, del denaro e di altro materiale è inaccettabile e deve cessare immediatamente».

Sul fronte politico, il Presidente Bashir ha rassicurato il partito di governo e l'opposizione sul fatto che la linea del governo non cambierà dopo il mandato di arresto. «Il governo continuerà nel suo cammino verso la pace e organizzerà elezioni libere e giuste», ha detto il presidente, che nel fine settimane si recherà in Darfur. Le elezioni sono in programma entro l'anno, ma non si conosce ancora la data del voto.