Iran, Negoziati con Usa: Israele indica «paletti» a Clinton
Questi «paletti» sono stati formulati congiuntamente dai ministeri degli Esteri e della Difesa
GERUSALEMME - Israele intende presentare a Hillary Clinton una serie di «punti irrinunciabili» che vuole che gli Stati Uniti «inglobino» nel loro dialogo con l'Iran sul suo programma nucleare. Lo scrive il quotidiano israeliano Haaretz. Il Segretario di Stato americano è arrivato ieri notte nello stato ebraico e ha in agenda per oggi vari incontri con le autorità.
Questi «paletti» sono stati formulati congiuntamente dai ministeri degli Esteri e della Difesa e il primo ministro designato, Benjamin Netanyahu, ne è stato prontamente messo al corrente. Il documento suggerisce a Israele di assumere un atteggiamento positivo nei confronti del dialogo pianificato tra Washington e Teheran, ma propone soluzioni per minimizzare quelli che sono ritenuti rischi insiti in simili negoziati.
Di seguito i punti principali
1) Qualunque dialogo deve essere sia preceduto sia accompagnato da sanzioni più aspre nei confronti dell'Iran, all'interno e all'esterno della struttura del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Altrimenti, i negoziati sono soggetti a essere percepiti tanto dall'Iran quanto dalla comunità internazionale come approvazione al programma nucleare di Teheran;
2) Prima che il dialogo cominci, gli Stati Uniti dovrebbero formulare un piano di azione con Russia, Cina, Francia, Germania e Gran Bretagna in merito a come agire se i colloqui fallissero. In particolare, deve esserci un accordo sul fatto che con il naufragio dei negoziati scatteranno sanzioni internazionali molto dure nei confronti della repubblica islamica;
3) Deve essere fissato un limite temporale per i colloqui, per impedire all'Iran di acquistare semplicemente tempo per completare il suo sviluppo nucleare. I negoziati dovrebbero inoltre essere definiti come «opportunità unica» per Teheran;
4) La tempistica è cruciale e gli Stati Uniti dovrebbero valutare se abbia senso intavolare dei colloqui prima delle elezioni presidenziali iraniane, previste per giugno. I punti irrinunciabili sono stati approvati dal primo ministro Ehud Olmert, dal ministro degli Esteri Tzipi Livni e da quello della Difesa Ehud Barak durante un vertice che si è svolto la settimana scorsa. Tutti e tre dovrebbero ricordarli nei rispettivi incontri odierni con Hillary Clinton.
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