7 settembre 2024
Aggiornato 18:30
Crisi Caucaso

Ancora sangue in Ossezia del Sud

Sette soldati russi uccisi da un kamikaze

Due attentati kamikaze oggi in Ossezia del Sud. Sono morte sette persone, sette anche i feriti nella regione separatista georgiana, riconosciuta come indipendente dalla Russia lo scorso 26 agosto. Il primo attacco è avvenuto nella regione di Leningorskij. Il secondo attacco si è verificato in prossimità di una base delle forze russe di peacekeeping di stanza a Tskhinvali.

Nel frattempo il presidente dell'Ossezia del Sud Eduard Kokoity ha accusato la Georgia di terrorismo di Stato, attribuendo a Tbilisi gli atti terroristici di oggi. «Non abbiamo alcun dubbio che questi attacchi siano stati compiuti dalle forze speciali georgiane» ha detto Kokoity. «Queste azioni minano gli sforzi della comunità internazionale per stabilizzare la situazione nella regione e in base al piano di pace Medvedev-Sarkozy», ha aggiunto.

Il leader del Cremlino, Dmitri Medevedev, non ha escluso una reazione russa, in caso del rinnovarsi di «avventure militari» in Ossezia del Sud e ha specificato che «l'aggressione» sferrata da Tbilisi lo scorso 8 agosto «contro i residenti dell'Ossezia del Sud e le forze di pace russe, nonchè il tentativo di attacco all'Abkhazia, sventato grazie a determinate azioni, hanno dimostrato che, purtroppo, gli avventurieri militari sponsorizzati da fuori possono rimettere in discussione i diritti di intere nazioni».

Il 26 agosto la Russia ha riconosciuto l'indipendenza dell'Ossezia del Sud e Abkhazia. Il 9 settembre tra le parti sono state stabilite le relazioni diplomatiche, e 17 settembre, la Russia ha firmato con le due repubbliche di trattati amicizia e di cooperazione.

Le vittime sono tutti soldati russi - Sono tutti soldati russi le vittime dell'autobomba scoppiata oggi in Ossezia del sud, che ha provocato sette morti e sette feriti, riferisce la televisione di Stato di Mosca. L'esplosione, probabilmente comandata a distanza, è avvenuta a Tskhinvali, capoluogo della regione separatista georgiana, presso una base militare di un battaglione di elite della fanteria dei «peacekeeper» russi. Nello scoppio è rimasto danneggiato l'edificio che ospita il personale del battaglione, mentre si sono rotti i vetri delle finestre entro un raggio di mezzo chilometro.