19 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Finanza

Mediobanca, trimestrale sopra le attese grazie a retail banking e Generali. Nagel: «Strategia non cambia»

L'Ad: «Del Vecchio? E' nostra consuetudine confrontarci periodicamente con tutti gli azionisti e lo faremo anche con Delfin»

L'AD di Mediobanca, Alberto Nagel
L'AD di Mediobanca, Alberto Nagel Foto: ANSA

MILANO (ASKANEWS) - Mediobanca chiude il primo trimestre dell'esercizio 2019/2020 con un utile superiore alle attese, sui massimi livelli degli ultimi tre anni, mentre l'Ad Alberto Nagel agli analisti, e indirettamente a Leonardo Del Vecchio, dice: il nuovo piano industriale «confermerà l'attuale strategia che ha portato buoni risultati». Dopo le recenti esternazioni del patron di Luxottica per un cambio di strategia delle banca, con una maggiore focalizzazione sull'investment banking, e i rumors su possibili sviluppi nell'azionariato, con Del Vecchio che nelle scorse settimane si è portato a ridosso del 7%, oggi a parlare per Piazzetta Cuccia sono i numeri. E la performance in Borsa, con il titolo che ha aggiornato i nuovi massimi, chiudendo a 10,765 euro (+0,98%).

Nel dettaglio, nel trimestre chiuso al 30 settembre Mediobanca ha registrato un utile netto pari a 271 milioni, un dato in aumento del 10% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente e migliore del consensus del mercato che si fermava a 250 milioni. Nel periodo luglio-settembre tutte le attività hanno segnato un positivo sviluppo (TFA +5% a oltre 68 miliardi, impieghi +6% a 45 miliardi), generando ricavi per 684 milioni (+7%), con una redditività superiore alla media del settore (Rote al 10%). Il margine di interesse è salito del 4,4% a 359,1 milioni per il contributo principalmente del Consumer (+5,2%) e del Wealth Management (+7,3%). Gli indici patrimoniali vedono un Common Equity Tier 1 ratio al 14,2% e un Total Capital ratio al 17,4%.

Nagel: «Del Vecchio? Ci confronteremo»

I risultati del trimestre, rivendica l'istituto, confermano «la sostenibilità e distintività del modello d'impresa, sostenuto dal forte posizionamento in business specialistici trainati da tendenze strutturali di lungo termine». E sulle osservazioni di Del Vecchio, secondo cui il business di Mediobanca in futuro non dovrà basarsi solo su Generali e Compass, Nagel ha replicato così: «E' nostra consuetudine confrontarci periodicamente con tutti gli azionisti e lo faremo anche con Delfin, per discutere di eventuali loro proposte e suggerimenti che valuteremo, come in tutti i casi, nel miglior interesse della banca». Ma adesso, ha sottolineato, «dobbiamo restare concentrati su quello che facciamo e sulle consegne del nostro piano», che sarà presentato il 12 novembre, «anche perché siamo in una situazione di mercato non facile, che nei prossimi tre anni vedrà un contesto di tassi negativi».

I risultati del trimestre capitalizzano anche l'apporto della partecipazione in Assicurazioni Generali, che «si conferma investimento profittevole», sottolinea Piazzetta Cuccia. Il contributo di Generali nel periodo è salito a 135 milioni, beneficiando di plusvalenze da dismissioni (Generali Leben). Il book value della partecipazione nel Leone aumenta così da 3,219 a 3,498 miliardi.