26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Economia

Di Maio e la sforbiciata alle pensioni d'oro: risparmio vero o taglio inutile?

Dal contratto con la Lega alla promessa 'estiva' agli italiani. Ma davvero col taglio delle pensioni d'oro si potranno aumentare le minime fino a 780 euro?

Luigi Di Maio al 17mo Congresso Nazionale della UIL
Luigi Di Maio al 17mo Congresso Nazionale della UIL Foto: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI ANSA

ROMA - «E’ iniziata l'estate, e tanti italiani cominciano a farsi i conti in tasca per vedere se è rimasto qualcosa per una decina di giorni di ferie con la famiglia. Alcuni non le faranno proprio. Altri invece faranno vacanze da nababbi sullo yacht perché hanno una pensione d'oro di migliaia e migliaia di euro - in alcuni casi anche oltre 20.000 euro netti - che da anni gli paga tutta la collettività a causa delle distorsioni del vecchio metodo retributivo, che gli permette di avere molti più soldi rispetto a quelli che hanno versato». Così inizia il breve ma duro sfogo di Luigi Di Maio che ha dato il via a una vera e propria crociata contro le pensioni d'oro. Sicuramente un tema centrale per il governo Lega-M5s che fin dalla prima stesura del famoso contratto hanno messo nel mirino i 'pensionati nababbi'. Il punto programmatico è stato inserito nel capitolo dedicato ai tagli dei costi della politica e delle istituzioni, tra vitalizi, auto blu e aerei di stato. Nel mirino c'erano le pensioni «superiori ai 5mila euro netti mensili non giustificate dai contributi versati». Per Di Maio «uno sfregio a quei tre milioni di italiani che non hanno neppure i soldi per fare la spesa, perché sono stati abbandonati dalle istituzioni». 

Cosa vuole fare Di Maio
Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico punta a un tetto, istituito «per legge» di 4-5mila euro «per tutti quelli che non hanno versato una quota di contributi che dia diritto a un importo così alto». Da qui arriverebbe un risparmio di circa un miliardo di euro che, secondo Di Maio, servirà «per aumentare le pensioni minime». La misura, quindi, colpirebbe non tutti i 'pensionati d'oro' ma solo chi ha pensioni molto alte maturate con il cosiddetto metodo retributivo, cioè il cui importo mensile veniva calcolato sulla base dell'ultimo stipendio ricevuto e non sui contributi effettivamente versati.

Risparmio vero o taglio inutile?
Immediatamente diverse voci si sono levate contro la proposta di Luigi Di Maio. Esponenti di opposizione e diversi esperti sono concordi nel ritenere la cifra che secondo il ministro si andrebbe a risparmiare, quel famoso miliardo di euro, «pura demagogia» (Tommaso Nannicini, Pd) o una «presa in giro» (Maurizio Martina, Pd). Per Mario Seminerio, analista finanziario e giornalista/blogger economico, l'obiettivo del miliardo di euro è assolutamente «irrealistico». La stima reale «è di cento milioni di euro, un decimo dei risparmi annunciati da Di Maio». Non una cifra da poco, comunque, ma di certo lontana da quella con la quale si vorrebbero aumentare le pensioni minime. Il motivo è semplice: i pensionati che ricevono almeno 5mila euro netti sono circa 30mila e il costo totale per le loro pensioni è pari a 4 miliardi di euro ogni anno. Ricalcolando questa somma - ottenuta dal vecchio metodo retributivo - con il sistema contributivo si otterrebbe un risparmio del 25%. Ecco da dove arriva la cifra stimata da Di Maio.

Quanto si risparmierà con il taglio delle pensioni d'oro?
Quello che il governo ha in mente non è un 'taglio' di queste pensioni ma più una 'sforbiciata': si andrebbe infatti a incidere sulle punte superiori al tetto dei 5mila euro. Secondo un calcolo fatto da Tabula, società di ricerca fondata da Stefano Patriarca, tecnico che ha fatto parte del nucleo economico di palazzo Chigi degli ultimi due governi, si potrebbe generare un risparimio di circa 210 milioni di euro tra assegno da versare e minori imposte. Quindi una cifra assoluamente insufficiente, ad esempio, per «aumentare le pensioni minime», come proposto da Di Maio, ma utile ad alimentare un primo fondo per finanziare gli aumenti delle pensioni più basse. Perché per portare tutte le pensioni all soglia minima di 780 euro al mese, la cosiddetta 'pensione di cittadinanza', servirebbe una copertura finanziaria di almeno un miliardo di euro, mentre con il semplice taglio delle pensioni d'oro «fino al livello del loro equilibrio contribuivo» ha spiegato Il Sole 24 Ore «non si andrebbe oltre i 200 milioni».