20 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Economia

La «tempesta perfetta» e lo spread che vola: il nuovo governo sotto attacco

Le opposizioni, Forza Italia e Partito democratico in testa, sembrano quasi festeggiare. Per Patuelli (Abi) «è una tassa sull'Italia»

Lo spread tra Btp e Bund chiude in forte rialzo a 268 punti base
Lo spread tra Btp e Bund chiude in forte rialzo a 268 punti base Foto: ANSA/LUCIANO DEL CASTILLO ANSA

ROMA - I commenti sembrano quasi, fra le righe, nascondere un'esultanza. Il nuovo governo italiano è 'sotto attacco' e le forza di opposizione colgono l'occasione per lanciare strali nei confronti di Conte, D Maio e Salvini: «Per il nuovo governo» spiega Renato Brunetta, deputato di Forza Italia, «non c'è momento peggiore a livello internazionale di quello attuale, per lanciare messaggi bellicosi contro le istituzioni europee, o per avanzare proposte del tutto assurde come quella del condono del debito da parte della Banca Centrale Europea». Il suo è un chiaro riferimento alla discussione - in corso in queste ore a Francoforte - sul piano di uscita definitiva dal Quantitative Easing «voluto fortmente dal presidente Mario Draghi per salvare l'euro dalla grande crisi finanziaria del 2008». Per Brunetta «ora che il tasso d'inflazione nell'eurozona ha quasi toccato la soglia obiettivo del 2% e che non c'è più motivo per acquistare mensilmente miliardi di euro in titoli di stato, l'istituto centrale sembra ormai orientato a dare l'annuncio di cessazione del programma d'acquisto. Tale annuncio potrebbe già avvenire durante le riunioni dei prossimi consigli direttivi di giugno o luglio e la cessazione definitiva degli acquisti dovrebbe avvenire quasi sicuramente entro la fine dell'anno».

«Senza paracadute Italia in balìa del mercato»
«Se così fosse» spiega Brunetta «per l'Italia verrebbe meno il paracadute della BCE e il nostro debito pubblico sarebbe lasciato totalmente in mano al mercato, con investitori istituzionali che sembrano già voler chiedere una remunerazione più elevata sui titoli acquistati e con le banche italiane, tradizionali acquirenti dei titoli di Stato, che saranno obbligate a ridurre l'ammontare di titoli acquistati, per non vedere svalutati i loro attivi. E' bene quindi mettere in conto che la tempesta perfetta potrebbe scatenarsi presto sull'Italia, con un governo che non è per nulla preparato ad affrontarla».

Il Pd, lo spread e la 'tassa sull'Italia'
Per Maurizio Martina, segretario reggente del Pd, «con l'aumento dello spread saranno gli italiani a pagare i costi. Governo, Cinque Stelle e Lega smettano di promettere tutto a tutti. Così aumenta l'instabilità. E a pagarne i costi rischiano di essere gli italiani». Ma quella che Martina chiama instabilità è un vero e proprio attacco dei mercati. «Questo spread che sta crescendo è preoccupante per la Repubblica italiana perché in precedenza viaggiava in una direzione di maggiore benessere per tutti e lo spread è una tassa che l'Italia paga sui mercati internazionali» spiega il presidente Abi Antonio Patuelli. Perché «più lo spread cresce più si impoverisce l'Italia e più cresce lo spread e più si complica la vita alle banche» con riflessi sui loro indicatori patrimoniali.

Cosa accadrà senza Quantitative Easing
«Lo spread» il parere di Patuelli «deve fare riflettere tutti noi italiani. Il Qe di Draghi è stata una benedizione per l'Italia che ha pagati tassi infimi sulle emissioni di debito pubblico per famiglie e imprese che hanno potuto pagare tassi bassissimi su investimenti, ma non può durare in eterno». Per Patuelli «in questi anni di tassi bassi il debito pubblico in assoluto invece che calare è continuato a crescere da oltre 40 anni, qualsiasi sia la legislatura. È un'occasione che gli italiani si pentiranno di aver perso».