16 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Nuovo business plan entro un mese, fusione entro 2017

Bpvi-Veneto Banca, al via transazioni in vista della fusione

Banca Popolare di Vincenza e Veneto Banca hanno dato avvio all'iniziativa di conciliazione transattiva in vista della fusione che avverrà, annunciano, entro il 2017

PADOVA - Il passo necessario per arrivare finalmente alla fusione. E' quello che hanno compiuto Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, i cui Cda hanno dato avvio all'iniziativa di conciliazione transattiva illustrata nel corso di una conferenza stampa a Padova. Entrambi gli istituti di credito hanno previsto un'offerta di transazione agli azionisti che hanno investito nei rispettivi istituti negli ultimi 10 anni con indennizzo forfettario al 15% a fronte della rinuncia ad azioni legali. Tale riconoscimento sarà erogato a fronte della rinuncia dell'azionista a qualsiasi pretesa in relazione all'investimento in (o mancato disinvestimento di) titoli azionari dei due istituti, titoli che rimarranno comunque di proprietà dell'azionista.

Offerta definita vantaggiosa
Un'offerta definita dal presidente di Banca Popolare di Vicenza, Carlo Mion «fortemente imprenditoriale e coraggiosa». Il percorso tra le due banche, definite «sorelle» da entrambi i vertici, con oggi diventa più vicina, anche se l'adesione all'offerta dovrà essere superiore all'80%, hanno assicurato i rispettivi amministratori delegati. Del resto, ha fatto sapere il consigliere delegato di Bpvi, Fabrizio Viola «per il nuovo piano industriale anche se non c'è una data prescrittiva da parte della Bce, c'è l'impegno da parte delle due banche di presentare un nuovo business plan a supporto del piano di fusione entro gennaio 2017. Abbiamo l'obiettivo di completare questo lavoro nell'arco di un mese».

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Sintonia
E la sintonia è tangibile tra le due popolari venete. «Ci muoviamo insieme con Veneto Banca, nostra banca sorella - ha spiegato Mion - sorella perché siamo stati salvati dal naufragio. Parliamo di questa offerta di transazione che ritengo sia una mossa fortemente imprenditoriale da parte di Atlante che ha dimostrato di avere coraggio e anche coraggio dal cda nonostante i problemi strutturali». Mion ha riconosciuto che la transazione proposta da Popolare di Vicenza è «molto onerosa per la banca ma è indispensabile per rendere la banca appetibile e interessante per investitori terzi. E' illusorio - ha aggiunto ancora - che ci siano investitori che vogliano investire con quantificazione non definita». Mion ha ribadito l'«Imprenditorialità» dell'offerta transattiva e la sintonia con Fabrizio Viola, consigliere delegato di Bpvi che, ha proseguito il presidente di Popolare di Vicenza «ha subito sposato la causa anche se appena arrivato».

Problemi strutturali
Sui problemi strutturali che interessano la banca vicentina, ha continuato Mion «uno di questi è quello dei costi superiori ai ricavi. E' in corso di preparazione un piano che renderà ancora più indispensabile questa offerta transattiva. Spero ci sia grande adesione a questa proposta perché consentirà la ripresa del dialogo coi clienti e crea premesse per reperire i fondi indispensabile per il rilancio della banca, questo dipenderà molto dalle capacità delle persone che vi lavoreranno. Tutti vorrebbero dei rimborsi integrali, ma penso che da parte di Bpvi è giunta un' offerta molto generosa e molto impegnativa tenendo presente i vincoli di capitale che banca avrà anche negli anni a venire. Mi auguro futuro si potranno spiegare le infinite problematiche e ci sia adesione superiore all'80%». Dal canto suo anche il presidente di Veneto Banca, Massimo Lanza ha insistito nel prendere le distanze dal passato recente dell'istituto di credito di Montebelluna per guardare avanti a un futuro in cui si dovrà costruire «un nuovo modello di banca» per ricostituire la fiducia del tessuto connettivo imprenditorale, dei privati e del territorio.

Ricostruzione
«La ricostruzione - ha proseguito Lanza - è fatta di un'opera di pulizia e creazione di un nuovo modello di banca. Non si può più fare banca come in passato», ha avvertito ancora il presidente dell'istituto di Montebelluna. «L"opera di pulizia è faticosa - ha proseguito Lanza - ma semplice da realizzare, e la nostra squadra ne ha una discreta esperienza. La fase di progettazione e realizzazione, invece, è sicuramente più complessa ma più stimolante. Entrambe le fasi richiedono del capitale, buona governance, manager e personale». Il presidente Lanza ha ribadito che la fase di realizzazione «necessità della fiducia dei clienti e degli investitori», ha poi citato l'intervento importante del fondo Atlante, «un azionista, che ha avuto il coraggio di investire 3,5 mld di euro,dei quali più di mezzo miliardo per supportare il progetto di cui abbiamo parlato. Questo non è poco», ha concluso.

Un pilastro del nuovo piano industriale
A illustrare l'iniziativa nei dettagli per Veneto Banca è stato il consigliere delegato, Fabrizio Viola. «Queste operazioni di transazione sono uno dei più grandi pilastri del nuovo piano industriale che poggerà su un rafforzamento del capitale e contestuale miglioramento significativo della qualità dell'attivo e rigorosa gestione dei rischi». Lo ha sottolineato Fabrizio Viola, consigliere delegato Bpvi nel corso della conferenza stampa in cui sono state illustrate le offerte transattive di Popolare di Vicenza e Veneto Banca.

Gestione dei rischi legali
«Questa operazione - ha aggiunto Viola - va nella direzione di assicurare una gestione dei rischi legali che devono essere ridimensionati per consentire alle due banche domani insieme di avviare questo percorso di rilancio su basi solide, dove livello di incertezza più contenuto possibile». Al momento sono interessati all'offerta di transazione 169 mila soci per entrambe le banche su un totale di 207 mila pari all'82%. Il fabbisogno di capitale per le offerte transattive, ha fatto sapere Viola è di «oltre 600 mln di euro per le due banche senza considerare il fabbisogno di capitale che servirà per la costituzione dei due plafond per soci che versano in situazione di disagio economico e finanziario, E' una cifra importante che conferma l'enfasi che abbiamo voluto dare per l'impegno», ha aggiunto Viola.

Valutazione del piano industriale
Sul fronte del piano industriale per Bpvi, il consigliere delegato ha spiegato che allo stato attuale non ci sono informazioni. «Un piano industriale che si rispetti - ha continuato - necessita di un'adeguata valutazione. Un' asse importante del piano è il recupero di efficienza, dovremo fare grande efficienza, cosi come dovremo ricreare condizioni crescita dei ricavi. Con la riduzione dei rischi insiti nell'attivo, le due banche dovranno poter contare su adeguata dotazione di capitale», ha concluso.