Sofferenze bancarie, Bankitalia: «Aumentano e sfiorano i 200 miliardi»
Le sofferenze bancarie tornano a salire e sono vicine al record toccato a gennaio. I prestiti alle famiglie sono cresciuti dell'1,5%. Ma la Cgia lancia un accorato allarme
ROMA - La Banca d'Italia, nel Supplemento al Bollettino statistico "Moneta e banche", ha reso noto che le sofferenze in pancia agli istituti italiani sono tornate a crescere e ora sono vicine ai 200 miliardi di euro. Il record era stato raggiunto a gennaio quando toccarono quota 202,065 miliardi.
Le sofferenze bancarie tornano a salire
A maggio le sofferenze delle banche italiane sono aumentate, raggiungendo i 199,994 miliardi (ad aprile furono pari a 198,349 miliardi), e sono di nuovo vicine al picco record di 202,065 miliardi toccato a gennaio. Rallenta comunque il tasso di crescita sui dodici mesi, tenendo conto delle discontinuità statistiche, ma senza correggere il tiro per le cartolarizzazioni e le altre cessioni: è stato pari al 3,2 per cento (3,5 per cento a aprile).
I prestiti alle famiglie sono cresciuti dell'1,5%
I prestiti al settore privato, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, hanno registrato a maggio una crescita su base annua dello 0,8 per cento (0,4 per cento a aprile). I prestiti alle famiglie sono cresciuti dell'1,5 per cento sui dodici mesi (1,2 per cento nel mese precedente); quelli alle società non finanziarie sono aumentati dello 0,3 per cento, mentre ad aprile, sempre su base annua, erano in diminuzione (-0,6 per cento).
L'allarme lanciato dalla Cgia
Per quanto riguarda le sofferenze, solo alcuni giorni fa il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo, aveva osservato che il nostro sistema creditizio «è molto polarizzato», perché la migliore clientela, pari al 10 per cento del totale, riceve ben l'80 per cento di tutti gli impieghi erogati dalle banche. Mentre al restante 90 per cento viene erogato solo il 20 per cento del totale dei prestiti. Ma, a differenza di quanto ci si dovrebbe attendere, il dato più allarmante è che le sofferenze si annidano in grandissima parte proprio tra la migliore clientela.
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