29 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Crescita 2015 allo 0,8%, 2016 +1,3%, disoccupati 2016 sotto 12%

FMI: l'Italia cresce

Il Fondo monetario internazionale ha nuovamente ritoccato al rialzo le previsioni di crescita economica dell'Italia. Appena di un decimale di punto, sia sul 2015, per cui ora stima una crescita dello 0,8 per cento, sia sul prossimo anno per cui stima una accelerazione al più 1,3 per cento

ROMA - Il Fondo monetario internazionale ha nuovamente ritoccato al rialzo le previsioni di crescita economica dell'Italia. Appena di un decimale di punto, sia sul 2015, per cui ora stima una crescita dello 0,8 per cento, sia sul prossimo anno per cui stima una accelerazione al più 1,3 per cento. Si tratta però di uno dei pochi casi di revisione al rialzo nel World Economic Outlook - il rapporto semestrale presentato in occasione delle assemblee autunnali con la Banca Mondiale - laddove in generale sono state effettuate revisioni al ribasso.

Per l'Italia revisione di rialzo
Le previsioni di crescita globale sono state tagliate di 0,2 punti su entrambi gli anni, al più 3,1 per cento sul 2015 e al più 3,6 per cento sul 2016. L'Italia è l'unico dei grandi Paesi dell'area euro su cui sia stata effettuata una revisione al rialzo, rispetto alle stime aggiornate nel luglio scorso, peraltro sulla Germania il Fmi ha tagliato le previsioni di 0,1 punti, al più 1,5 per cento quest'anno e al più 1,6 per cento nel 2016.

Contesto con rischi di indebolimento
«Nell'area euro la ripresa è risultata ampiamente in linea con le previsioni, con andamenti più forti del previsto in Italia e specialmente in Spagna e Irlanda - afferma l'istituzione nello studio - che hanno bilanciato la crescita inferiore alle attese in Germania». L'Italia comunque non sfugge ad un contesto globale in cui i rischi di indebolimento della crescita sono aumentati, vuoi per la moderazione del gigante cinese, vuoi per la prospettive di una normalizzazione dei tassi e della politica monetaria espansiva negli Usa.

Conseguenze sul mercato del lavoro
Ad ogni modo i miglioramenti della crescita si riflettono anche sul mercato del lavoro, con il Fmi che prevede una limatura del tasso di disoccupazione in Italia al 12,2 per cento nel 2015, dal 12,7 per cento del 2014, e un ulteriore calo all'11,9 per cento nel 2016. In generale per l'area euro è previsto un calo all'11 per cento quest'anno, dall'11,6 per cento del 2014, e al 10,5 per cento nel 2016.

Conti pubblici
Infine i conti pubblici, su cui l'Italia manterrà una dinamica di risanamento. Quest'anno il deficit di bilancio calerà al 2,7 per cento dal Pil, dal 3 per cento del 2014, e il prossimo segnerà una ulteriore riduzione al 2 per cento del Pil. Più a lungo termine, sul 20120 il Fmi si attende un sostanziale pareggio con un disavanzo ridotto allo 0,2 per cento del Pil. Il debito pubblico intanto segnerà un picco al 133,1 per cento quest'anno, per poi limarsi al 132,3 per cento sul 2016. In prospettiva 2012 l'istituzione si attende una riduzione al 123 per cento del Pil.

(con fonte Askanews)