19 aprile 2024
Aggiornato 12:30
E' stato sottoscritto dal ministero dello sviluppo economico

Telecom, L'accordo con i sindacati: solidarietà e 330 uscite volontarie

Secondo la Slc-Cgil però si tratta di un contratto "surreale e inefficace" che offende i lavoratori

ROMA (askanews) - Contratto di solidarietà per tre anni e 330 uscite volontarie. È l'accordo quadro raggiunto da Telecom Italia e i sindacati (tranne la Slc-Cgil) relativo agli interventi sui livelli occupazionali. L'intesa, afferma la società, «permetterà di gestire i 3mila esuberi individuati nel gruppo attraverso i contratti di solidarietà. In particolare, alle 1.700 eccedenze individuate dall'azienda prevalentemente nelle aree di Staff, nelle Attività di Cross activities di Open Access e in alcuni ambiti della società Telecom Italia Information Technology, si aggiungono ulteriori 1.300 esuberi riguardanti la divisione Caring services».

Contratto di solidarietà per tre anni
Telecom e i sindacati si impegnano quindi «a raggiungere specifiche intese a livello aziendale, entro un mese, che riguarderanno anche l'utilizzo dell'articolo 4 della legge Fornero, riconversione professionale e interventi sulla produttività. Strumenti che consentiranno di gestire tutti gli esuberi e assicurare la sostenibilità del costo del lavoro, salvaguardando al contempo l'occupazione». In particolare, «si prevede l'applicazione per un periodo di tre anni del contratto di solidarietà a 2.800 eccedenze nell'ambito di Telecom Italia Spa e a 200 unità eccedenti nella società Telecom Italia Information Technology».

Uscita anticipata volontaria per 330 lavoratori
L'accordo, inoltre, «prevede di applicare l'uscita anticipata e volontaria per 330 lavoratori di Telecom Italia Spa». Il gruppo di tlc «conferma la disponibilità a rivedere modalità e strumenti adottati per favorire lo sviluppo sostenibile del business qualora l'evoluzione del quadro legislativo metta a disposizione nuovi istituti che favoriscano anche il ricambio generazionale e il remix professionale, come emerso durante la trattativa presso il ministero dello sviluppo economico a cui va riconosciuto il massimo impegno per il raggiungimento dell'accordo».

Slc-Cgil: Un accordo surreale e inefficace
Un accordo «surreale» e «privo di ogni efficacia» viene però definito da Slc-Cgil, che non ha acconsentito al patto aziendale con i lavoratori. Il segretario nazionale della Slc-Cgil, Michele Azzola, commenta così l'accordo sul ricorso alla solidarietà a Telecom Italia, sottoscritto dal Ministero dello Sviluppo Economico da Cisl, Uil e Ugl. «Solo in Italia - dice - un'azienda può riempire i giornali dichiarando la necessità di dover assumere 4000 giovani prima, per poi sottoscrivere un accordo su 3330 esuberi. E solo nel nostro Paese si può realizzare un accordo in sede Ministeriale certificando esuberi che nella realtà non esistono e di cui nessuno conosce collocazione e ambito di attività.»

Questi esuberi non esistono
Secondo Azzola, poi, «il recente decreto di riforma degli ammortizzatori sociali non chiarisce se per un'azienda che ne ha già usufruito per quattro anni consecutivi vi sia ancora disponibilità di utilizzo, nè valutare gli impatti della riforma che incidono pesantemente sulla retribuzione dei lavoratori». Il segretario della Slc giudica «surreale che lo stesso Ministero non ha sottoscritto l'intesa, firmata solo dalle parti, limitandosi a redigere un verbale d'incontro, forse per evitare di dover certificare esuberi per i quali non è stata affrontata la discussione prevista dalla legislazione vigente impedendo ogni approfondimento sulle motivazioni e sugli interventi necessari a ridimensionarli».

Slc Cgil da sola rappresenta il 40% dei lavoratori
Per Azzola «si accantona, infine, definitivamente il progetto di assunzioni attraverso lo strumento della solidarietà espansiva, messo a disposizione dei recenti decreti voluti dal Governo, che prevede che vi si possa ricorrere solo a condizione che non siano stati utilizzati strumenti di ammortizzatori difensivi nei 12 mesi precedenti». Telecom, prosegue «decide così di sottoscrivere un accordo privo di ogni efficacia, poiché l'accordo quadro definisce solamente un impegno politico da concretizzarsi con successivi accordi sottoscritti con le RSU, escludendo il principale interlocutore presente in azienda: Slc Cgil, che da sola ha ricevuto quasi il 40% dei consensi dei lavoratori».

Avvieremo un confronto con i lavoratori
«Slc Cgil non potrà che reagire a questa provocazione nell'unico modo che ritiene accettabile - conclude il sindacalista - avviare un confronto con i lavoratori, consentire loro di scegliere la propria rappresentanza aziendale attraverso il voto previsto dagli accordi interconfederali, aprendo una vertenzialità su ogni singola tematica, per garantire i diritti e le tutele del personale ed evitare che una gestione non sempre brillante, vedasi le multe milionarie erogate dal soggetto regolatore che da sole valgono svariate volte quanto si risparmia con la solidarietà, sia pagata solo dai lavoratori».