19 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Dopo i dati dell'Istat

Pil, Squinzi: «La crescita è lenta, così non basta»

Il presidente di Confindustria chiede al governo di fare le riforme al più presto

RHO (askanews) - Una crescita del Pil dello 0,3% «non basta e non è neanche merito nostro ma è dovuto solo al dimezzamento del costo del petrolio, alla salita del dollaro e al Qe della Bce». Lo ha dichiarato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, nel corso del suo intervento all'inaugurazione del Micam, la fiera delle calzature, facendo riferimento ai dati odierni diffusi dall'Istat.

Squinzi: Non basta lo 0,3%
«Noi non abbiamo fatto le pulizie interne al nostro Paese - ha proseguito Squinzi - bisogna fare rapidamente le riforme perché solo così il Paese può partire in maniera forte come si merita». La crescita dell'occupazione - ha sottolineato il leader di Confindustria - «non può venire che dalle imprese e quindi bisogna creare le condizioni perché le imprese possano crescere e svilupparsi». «Il nostro Paese ha bisogno di una totale semplificazione normativa e burocratica - ha concluso Squinzi - abbiamo bisogno di un Paese normale, senza quella manina anti-impresa che sta frenando la nostra crescita e ripresa».

Confesercenti: E' la spesa delle famiglie a trainare la ripresa
Dello stesso avviso Confesercenti. «Paese in lenta ripartenza, la spesa delle famiglie traina la crescita Pil»: così l'ufficio economico commenta i dati diffusi dall'Istat. «A trainare il rafforzamento della ripresa è soprattutto il ritorno alla spesa delle famiglie, da cui arriva il maggior contributo all'aumento congiunturale del Pil (+0,3%). Una conferma della necessità di puntare sul mercato interno per rendere più forte il ritorno alla crescita, anche nell'ambito del piano di shock fiscale che il governo ha annunciato», ha spiegato l'Associazione. Mercato interno e turismo «sono anche aree chiave sul fronte dell'occupazione, sulle quali bisognerebbe investire per aumentare le assunzioni. Da questo punto di vista è stata un'occasione persa la mancata estensione dello sgravio contributivo anche alle imprese del turismo, che quest'anno ha mostrato una dinamica positiva. Cominciano comunque a vedersi i primi effetti della riforma del mercato del lavoro».