19 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Politiche europee

Rinnovabili, l'UE ha preferito il gas per le pressioni dei lobbisti Shell

Secondo alcuni documenti a disposizione del quotidiano britannico «The Guardian», la compagnia energetica anglo-olandese è riuscita a indebolire l'interesse dell'Europa verso le fonti alternative, per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra (-40% entro il 2030), stabiliti nelle scorso ottobre.

LONDRA – L'Unione europea sta puntando sempre più sul gas come fonte energetica, nel Piano per l'Unione energetica presentato a fine febbraio è stato dato ampio spazio al tema dei gasdotti, e Bruxelles quando parla di metano insiste spesso sul fatto che si tratti di un combustibile più pulito rispetto alle fonti tradizionali. L'Ue però non avrebbe fatto questa scelta strategica liberamente, ma avrebbe ceduto alle pressioni dei lobbisti della Shell iniziate nell'ottobre 2011.

«RINNOVABILI PIÙ CARE» - Secondo alcuni documenti a disposizione del quotidiano britannico The Guardian, la compagnia energetica anglo-olandese è riuscita a indebolire l'interesse dell'Europa verso le energie rinnovabili, per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, -40 per cento entro il 2030, stabiliti nelle scorso ottobre. A quanto risulta al Guardian, i punti chiave dell'impegno sottoscritto dai Paesi membri dell'Ue sono stati dettati dai lobbisti della Shell. In una lettera di cinque pagine indirizzata al presidente della Commissione di allora, Jose Manuel Barroso, il direttore esecutivo per le attività upstream di Shell, Malcolm Brinded aveva scritto che se l'Ue avesse puntato su una strategia di mercato basata sul gas, avrebbe potuto risparmiare 500 miliardi nel suo percorso di transizione verso un'economia meno dipendente dalle energie fossili. Risparmi che non ci sarebbero stati se avesse scelto la via delle rinnovabili.

«IL GAS È UN BENE PER L'UE» - «Il gas è un bene per l'Europa e l'Europa è ricca di gas», aveva scritto Brinded. «Shell è convinta che l'Ue debba concentrarsi sulla riduzione dei gas serra come l'unico obiettivo sul clima dopo il 2020, e consentire al mercato di individuare il modo più conveniente ed efficace per raggiungere questo obiettivo, preservando in tal modo la competitività dell'industria, tutelando l'occupazione e il potere d'acquisto dei consumatori, per indirizzare il sistema verso la crescita economica».

LE ULTIME MOSSE DI SHELL - Royal Dutch Shell è una multinazionale energetica anglo-olandese, che ha forti interessi nel settore del metano. Il gas naturale nel tempo è diventato uno dei maggiori settori d'affari della compagnia e a oggi gran parte dei profitti di Shell vengono dalle attività legate al gas. Recentemente Shell ha annunciato di aver completato l'acquisizione di British Gas per 69 miliardi di euro, concludendo la maggior operazione di fusione degli ultimi 10 anni. Con questa operazione Shell ha espanso la sua capacità produttiva di gas, andando a consolidare il proprio primato detenuto con l'americana Exxon Mobil. Bg infatti ha grandi progetti in Brasile, Africa orientale, Australia, Kazakhstan e Egitto.