Furlan: «Sul Def il governo deve consultarci»
La Commissione europea dovrà fare una "analisi dettagliata" prima di poter dare all'Italia una risposta, sulla possibilità di avvalersi della "clausola di flessibilità" sui conti pubblici che tiene conto delle riforme effettuate. Nel frattempo, sul Def intervengono una dopo l'altra le parti sociali, come il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan.
Roma (askanews) - La Commissione europea dovrà fare una "analisi dettagliata" prima di poter dare all'Italia una risposta, sulla possibilità di avvalersi della "clausola di flessibilità" sui conti pubblici che tiene conto delle riforme effettuate. Lo ha affermato il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis, nella conferenza stampa a Roma assieme al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Nel frattempo, sul Def intervengono una dopo l'altra le parti sociali, come il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan.
Furlan: Per la crescita bisogna fare di più
«Il governo farebbe davvero bene a consultare le parti sociali sul Def e poi sulla legge di Stabilità». A sostenerlo è il leader della Cisl, Annamaria Furlan, a margine di un convegno. «Siamo convinti serva un grande patto sociale per uscire dalla crisi. Nessuno può fare da solo, tanto meno il governo", ha dichiarato. In generale, secondo Furlan, nel Def «c'è poco per la crescita».Sicuramente «vengono confermate alcune cose importanti come gli sgravi Irap e il bonus", ha spiegato aggiungendo: «bisogna però puntare di più sulla crescita».Per questo «il governo deve avere più coraggio e determinazione nel chiedere più flessibilità» all'Europa. «Abbiamo bisogno - ha concluso - di meno rigore e di più investimenti sulla crescita. Bisogna cambiare il Fiscal compact».
Il tesoretto vada agli incapienti e ai pensionati
Il tesoretto da 1,6 miliardi di euro dovrebbe andare a sostenere gli incapienti e i pensionati con pensioni molto basse. Ha sottolineato ancora il leader della Cisl, Annamaria Furlan, a margine del convegno. «Ci sono tanti bisogni nel nostro Paese - ha detto Furlan - e alla fine occorre fare una scelta. Abbiamo un problema di povertà e di sostegno a chi non è stato compreso nella platea degli 80 euro: in modo particolare gli incapienti e i pensionati con pensioni molto basse».Secondo il numero uno della Cisl, «per far ripartire i consumi bisogna irrobustire le buste paga, attraverso la contrattazione, e sostenere le pensioni di chi sta peggio».