25 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Botta e risposta tra Cgil e Cisl sul Jobs Act

Unità sindacale, un passo avanti e due indietro

Niente pace per i sindacati: questa volta, a indispettire la Fim-Cisl, la non partecipazione alle elezioni in Fca da parte di Fiom-Cgil. Che forse preferisce, a detta di Claudio Chiarle, la «​legittimazione dei giudici» a quella «dei lavoratori». Scontro anche sul Jobs Act: se la Fim-Cisl rivendica il risultato delle assunzioni all'ex Fiat, per la Camusso Renzi rimane nemico dei lavoratori

ROMA - Un inizio anno particolarmente turbolento, per le maggiori sigle sindacali del nostro Paese, che sembrano non poter proprio trovare una linea condivisa. Al centro delle polemiche, in questo caso, la non partecipazione di Fiom-Cgil alle elezioni dei Rappresentanti Sindacali Aziendali e dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (Rls), decisione che ha suscitato particolare stupore nel Segretario torinese del metalmeccanici della Cisl Claudio Chiarle. «In settimana si apriranno le procedure per eleggere i Rappresentanti Sindacali Aziendali (Rsa) e i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (Rls) in tutta Fca e Cnhi. Avevamo auspicato che la Fiom partecipasse alle elezioni delle Rsa e quindi di conseguenza degli Rls perché la proposta avanzata corrispondeva proprio alla loro richiesta. Siamo rimasti particolarmente stupiti nell'apprendere che la Fiom apre la procedura per eleggere gli Rls in Maserati a Grugliasco ma non avvia la stessa procedura per eleggere i Rappresentanti Sindacali Aziendali», ha dichiarato Chiarle, ipotizzando poi che la Fiom intenda esercitare «la 'democrazia mediatica', ma non quella con i lavoratori, in quanto preferisce stare in fabbrica, non partecipando alle elezioni delle Rsa con la legittimazione dei Giudici ma non dal voto dei lavoratori».

DE PALMA: ALTRE ORGANIZZAZIONI VOGLIONO ESCLUDERE LA FIOM - Pochi giorni fa, Michele De Palma, coordinatore nazionale Fiom-Cgil, spiegava, in un comunicato, che «la Fiom, per prima, ha proposto alle organizzazioni sindacali presenti in Fca e Cnh di procedere alla elezione dei delegati secondo quanto previsto nella procedura del Testo unico sulla rappresentanza e come di consuetudine in tutte le altre aziende metalmeccaniche. Tale proposta, inoltre, nel garantire gli stessi diritti sindacali ai delegati, faceva salvi altri due princìpi: quello di maggioranza tra i delegati e la libertà e l'autonomia delle singole organizzazioni sindacali». La nota attestava poi che «in alcuni stabilimenti Fca e Cnh le organizzazioni sindacali firmatarie il Ccsl stanno comunicando in bacheca la volontà di procedere ad una votazione per la nomina delle Rsa e l'elezione degli Rls con la volontà di escludere la Fiom. Per le Rsa auspichiamo che sia rispettato il diritto dei lavoratori tutti a poter votare liberamente e ad essere eletti in tutte le liste, comprese quelle della Fiom che presenteremo in tutti gli stabilimenti.Auspichiamo inoltre che ove fossero accettate ed eletti i rappresentanti sindacali aziendali, l'azienda li riconosca e garantisca loro pari e contestuali diritti sindacali, negoziali, informativi e contrattuali». Il sindacalista concludeva poi che, in quanto all'elezione degli Rls, «in tutti gli stabilimenti in cui abbiamo indetto l'apertura della procedura, confermiamo che è garantita a tutte le organizzazioni sindacali la possibilità di poter partecipare alle elezioni secondo quanto previsto dalla Legge e dalla sentenza della Suprema Corte. Deve essere chiaro che anche laddove le elezioni vengano indette dalle altre organizzazioni sindacali non vi è fonte di legge o contrattuale che possa impedire la partecipazione e l'elezione delle liste dei candidati della Fiom. Per queste ragioni riteniamo che la direzione aziendale dei gruppi Fca e Cnh non possa riconoscere Rls non eletti secondo la legge».

FIM-CISL: «​QUESTO E' IL NOSTRO JOBS ACT»​ - Botta e risposta tra Fiom-Cgil e Fim-Cisl anche sul Jobs Act. Al Segretario Generale Fim-Cisl Marco Bentivogli, secondo cui «I risultati di oggi sono riconducibili unicamente alla nostra azione sindacale, che ha saputo assumersi anche scelte difficili, ma necessarie a dare prospettive industriali e occupazionali», la Cgil risponde con un'evidente perplessità:  "Questa nuova occupazione annunciata a Melfi coincide con due nuovi prodotti che Fca finalmente mette in cantiere in Italia e troveremmo del tutto bizzarro che qualcuno si accrediti questo risultato come frutto di interventi legislativi sul mercato del lavoro, primo fra tutti il Jobs Act, poichè un'impresa che ha bisogno di assumere lo fa usando gli strumenti che le vengono messi a disposizione per risparmiare in costi e diritti, dal lavoro interinale alle cosiddette tutele crescenti». Secondo la Fiom, per invertire la tendenza negativa degli ultimi anni, «è necessario uno sviluppo nella produzione dei nuovi modelli a partire da quelli dell'Alfa Romeo», oltre che un «tavolo di confronto unitario che superi definitivamente le discriminazioni sindacali sia nel gruppo Fca sia in Cnh, come abbiamo già da tempo chiesto all'azienda​». Dal canto suo, Annamaria Furlan ha oggi fatto sapere che la Cisl «è sempre pronta e disponibile» ad avviare un percorso unitario con gli altri sindacati nel dialogo con il governo sui decreti attuativi del Jobs Act. «La nostra organizzazione - ha detto - è sempre attenta e disponibile a riprendere il filo dei rapporti unitari, ovviamente partendo da linee comuni, valutazioni e obiettivi comuni, studiando insieme il percorso». E ha aggiunto perentoriamente: «Se qualcuno pensa di fare meglio da solo, questa è una responsabilità che la Cisl non si è mai assunta». Insomma, anche sul Jobs Act la tensione rimane alta, proprio nel momento in cui il Paese avrebbe più bisogno che le sigle sindacali si mostrassero, per una volta, compatte. Nemmeno Marchionne è riusciti a mettere tutti d'accordo: se la Cisl esulta: «Questo è il nostro Jobs Act», per la Camusso, Renzi è e rimane nemico del «lavoro», dei «lavoratori» e delle «lavoratrici». Anche nei giorni in cui sembra aver segnato la sua vittoria.