Statali, stipendi bloccati anche per il 2015
Il governo blocca anche per il 2015 le retribuzioni del pubblico impiego. Dal 2010, ormai ben 3,3 milioni di lavoratori della Pa si vedono negare il rinnovo contrattuale
ROMA - Il governo congela anche per il 2015 le retribuzioni del pubblico impiego. Dal 2010, ormai ben 3,3 milioni di lavoratori statali si vedono negare dai diversi governi il rinnovo contrattuale. Una stretta che ha permesso allo Stato di risparmiare complessivamente 11,5 miliardi di euro, con una riduzione del valore del salario reale di quasi 15 punti percentuali (la Cgil stima questa percentuale in una perdita di 4mila euro a lavoratore). Con la proroga del blocco anche per il prossimo anno nella legge di Stabilità, annunciata dal ministro Marianna Madia, secondo quanto indicato dal Def ci sarà un ulteriore risparmio per le casse pubbliche di 2,1 miliardi.
I 2,1 MILIARDI C'ERANO - Infatti, a politiche invariate il Documento di economia e finanza quantifica in 6 miliardi le risorse necessarie per finanziare spese indifferibili (Cig, missioni internazionali, cinque per mille, scuole paritarie, Anas, Ferrovie, autotrasporto e così via). Dei 6 miliardi 2,1 erano destinati alle restribuzioni pubbliche, ormai al palo dal 2010 (inizialmente con un blocco triennale 2011-2013 e poi la proroga al 2014 con il regolamento del governo Letta).
FONDI USATI PER BONUS IRPEF - L'esecutivo, secondo quanto ha spiegato il ministro Madia, in una situazione di scarsezza di risorse si è trovato di fronte a un bivio e ha dovuto compiere una scelta, preferendo confermare gli aiuti (con il bonus da 80 euro) alle fasce più deboli, considerando che gli 80 euro sono destinati anche ai lavoratori pubblici. «In questo momento le risorse per sbloccare i contratti non ci sono perché l'Italia è ancora in una situazione di difficoltà economica», ha detto Madia, aggiungendo che «l'alleanza prima di tutto è con chi ha più bisogno, quindi confermiamo gli 80 euro che vengono destinati anche ai dipendenti pubblici». Non solo la conferma del bonus, ma allo studio c'è anche l'allargamento della platea dei beneficiari.
TAGLI PER 20 MILIARDI - Il Tesoro ha quindi bisogno di recuperare, secondo il Def, fino a 17 miliardi con tagli alla spesa per il prossimo anno (anche se il premier Matteo Renzi ha indicato tagli per 20 miliardi). Sono in vista, quindi, sforbiciate pesanti anche per altri settori e dopo il lavoro tecnico del commissario Carlo Cottarelli è arrivato adesso il momento delle scelte politiche per Matteo Renzi (la legge di Stabilità dovrà essere messa a punto entro metà ottobre e già la Nota di aggiornamento al Def di fine mese sarà il primo banco di prova). Ma nonostante le numerose rassicurazioni del governo, era evidente che il pubblico impiego non sarebbe potuto uscirne indenne. E come prevedibile i sindacati sono già sul piede di guerra.
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