Al belvedere di Capri un impianto fotovoltaico «mimetizzato» da muretto
In apparenza sembra un semplice muro di pietra la cui energia, però, potrà illuminare, attraverso una serie di fari a led, la chioma del maestoso pino marittimo di Punta Tragara che domina la terrazza sul mare e sui Faraglioni
NAPOLI – Illuminare il belvedere di Punta Tragara a Capri con un «muretto». E' il progetto dell'associazione Marevivo e di Enea, in collaborazione con il Comune dell'isola azzurra,che ha permesso la realizzazione del prototipo di un impianto fotovoltaico stand alone, a basso impatto ambientale e paesaggistico.
UN MURETTO A FARI LED - In apparenza sembra un semplice muretto la cui energia, però, potrà illuminare, attraverso una serie di fari a led, la chioma del maestoso pino marittimo del belvedere che domina la terrazza sul mare e sui Faraglioni. L'iniziativa prende il via dal concorso di idee «Sole, vento e mare - Energie rinnovabili e paesaggio», ideato da Marevivo, insieme a Enea, Gse, ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare e Centro di Ricerche Citera dell'Università di Roma La Sapienza, per incentivare idee e proposte innovative sull'utilizzo delle fonti rinnovabili nel rispetto dei vincoli ambientali e paesaggistici.
IL FOTOVOLTAICO SENZA PANNELLI - Il prototipo - frutto degli studi Enea e realizzato con il contributo di Lux Italia, Fiamm e Porta Costruzioni – è stato inaugurato dal presidente Marevivo, Rosalba Giugni e dal sindaco di Capri Ciro Lembo, alla presenza, tra gli altri, del sottosegretario del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo Ilaria Borletti Buitoni e da Gabriella Funaro, dell'Unità Centrale Studi e Strategie dell'Enea. Rosalba Giugni di Marevivo e Carlo Tricoli, di Enea spiegano: «E' un prototipo sperimentale, momentaneo, poi verrà rimosso - dice Giugni - è una sperimentazione che viene fatta da Enea su un progetto vincitore del bando energie rinnovabili e paesaggio per le isole minori e le aree marine protette». «Nasce da un'idea di un inventore - aggiunge Tricoli - per verificare se è possibile che impianti di tipo fotovoltaico possano essere messi in contesti in cui i pannelli tradizionali non possono essere messi». Il prototipo è stato inaugurato dal Sottosegretario ai beni, attività culturali e turismo Ilaria Borletti Buitoni che ha espresso grande entusiasmo per l'iniziativa. «Potrebbe essere anche domani applicata per illuminare un bene storico, quindi mi apre ricorrere a queste nuove tecnologie sia anche un dovere per aprirsi verso nuovi mondi che possono rendere più compatibile con l'ambiente la valorizzazione dei nostri beni architettonici, naturalistici e monumentali». L'impianto di Capri verrà monitorato e analizzato anche per apportare miglioramenti per un'eventuale produzione in serie.