20 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Fondo Monetario Internazionale

Il Pil italiano al -1,8% nel 2013 e al +0,7% nel 2014

L'Fmi: «Nella Penisola la disoccupazione è attesa al 12,5% quest'anno e al 12,4 il prossimo (in 2012 10,7%)». Per quanto riguarda il Vecchio continente: «le economia centrali d'Europa stanno mostrando segnali di ripresa» ma i Paesi periferici «stanno ancora soffrendo»

WASHINGHTON - L'economia italiana si contrarrà dell'1,8 per cento quest'anno mentre crescerà dello 0,7 per cento l'anno prossimo. E' quanto si legge nel World Economic Outlook, il rapporto sull'economia globale del Fondo monetario internazionale (Fmi), che ha lasciato così invariate le proprie stime rispetto a quelle diffuse lo scorso luglio.

DIMINUIRÀ INFLAZIONE MA SU DISOCCUPAZIONE - Per la Penisola, la congiuntura sta comunque migliorando dopo una contrazione del Prodotto interno lordo che, per l'istituto di Washington, è stata del 2,4 per cento nel 2012 dopo un debole +0,4 per cento nel 2011. Nel dettaglio, il rapporto ha previsto un'inflazione nel 2013 all'1,6 per cento e all'1,3 per cento nel 2014, in ribasso rispetto al 3,3 per cento del 2012. La disoccupazione è attesa al 12,5 per cento quest'anno e al 12,4 per cento nei successivi 12 mesi, in salita rispetto al 10,7 per cento del 2012.

IN UE RIPRESA MA PAESI PERIFERICI SOFFRONO - Per quanto riguarda il Vecchio continente: «le economia centrali d'Europa stanno mostrando segnali di ripresa» ma i Paesi periferici «stanno ancora soffrendo».

AREA EURO CRESCERÀ NEL 2014 - L'economia dell'Area Euro si contrarrà quest'anno dello 0,4 per cento ma si espanderà dell'1 per cento nel 2014, secondo le previsioni del Fondo. Rispetto agli aggiornamenti forniti lo scorso luglio, le stime per il 2013 sono state oggi così riviste al rialzo dello 0,1 per cento. Invariate quelle per l'anno prossimo.

DOMANDA INTERNA DEPRESSA - I progressi sul miglioramento della competitività e sull'aumento delle esportazioni, hanno spiegato dal Fmi: «Non sono ancora sufficientemente forti per controbilanciare una domanda interna depressa». In tutta l'Eurozona continua ad esserci l'incertezza sui bilanci delle banche, l'area Euro, come il Giappone, ha «urgentemente bisogno di riforme strutturali per rafforzare il potenziale dei tassi di crescita attualmente anemici che stanno pesando sull'intera regione», hanno precisato da Washington.

AREA EURO FRAMMENTATA - Nel documento del Fmi poi è scritto che in Europa sono stati fatti «passi indietro sul fronte delle politiche da adottare in un'Area Euro finanziariamente frammentata». Con la crisi a Cipro, hanno spiegato da Washington: «Non si è verificata una frammentazione ulteriore ma l'assenza di una vera unione bancaria» ha portato i mercati finanziari a restare «altamente vulnerabili» a cambiamenti di umore.

IN GENERALE RIPRESA DA CRISI - Il Fondo ha descritto la situazione economica globale così: «La ripresa dalla crisi continua, seppur troppo lentamente. Le economie avanzate si stanno gradualmente rafforzando e, allo stesso tempo, la crescita di quelle dei mercati emergenti ha rallentato».