29 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Inizio di settimana pesantissimo

Borse europee «zavorrate» dalla crisi dei debiti

Dopo aver subito ribassi superiori ai 5 punti percentuali a metà seduta, a Milano il Ftse-Mib ha siglato gli scambi al meno 2,76 per cento, a Madrid l'Ibex 35 ha chiuso con un meno 1,10 per cento. Non si è invece moderato il crollo di Atene, che ha lasciato sul terreno un pesantissimo 7,10 per cento. Assosim: Perplessi su durata divieto vendite allo scoperto

ROMA - Un inizio di settimana pesantissimo dei mercati di Italia e Spagna, colpiti da nuove ondate di vendite dopo quelle della passata seduta. Nei due grandi paesi si sono visti lievi miglioramenti nel finale, ma intanto a peggiorare erano le Borse del resto del Vecchio Continente. Dopo aver subito ribassi superiori ai 5 punti percentuali a metà seduta, a Milano il Ftse-Mib ha siglato gli scambi al meno 2,76 per cento, a Madrid l'Ibex 35 ha chiuso con un meno 1,10 per cento. Non si è invece moderato il crollo di Atene, che ha lasciato sul terreno un pesantissimo 7,10 per cento. E giù pesante anche l'euro.

La giornata era iniziata con pesanti cali delle piazze asiatiche, Tokyo ha chiuso al meno 1,86 per cento, e si è trascinata in Europa con un meno 2,98 per cento di Parigi, meno 3,18 per cento di Francoforte e meno 2,09 per cento di Londra. Sono intervenute le autorità di vigilanza sulla finanza di Italia (Consob) e Spagna, che hanno deciso di reintrodurre il bando sulle vendite allo scoperto al ribasso.

Il tutto mentre sono nuovamente lievitate le tensioni sui titoli di Stato dei paesi ritenuti più a rischio nell'area uro. A rinfocolare gli allarmismi durante il fine settimana hanno contribuito alcune ipotesi della stampa tedesca sulla Grecia, sulla possibilità che il Fondo monetario internazionale non intenda sostenere nuovi programmi di aiuti al paese e questo rischierebbe di ridare consistenza allo spettro di una sua uscita dall'euro. A picco l'euro che calando fino a 1,2070 dollari è finito in prossimità dei minimi da due anni sulla valuta americana e sui minimi storici assoluti sullo yen giapponese. Successivamente ha cercato di arginare i cali riportandosi a 1,2124 dollari.

E la situazione appare allarmistica anche sulla Spagna, paese ben più grande della Grecia e i cui problemi, come per l'Italia, hanno potenziali impatti sistemici ben più rilevanti sull'area euro. I titoli di Stato spagnoli continuano ad essere tra i più bersagliati dalle vendite e questo ne fa andare alle stelle i rendimenti: stamattina sui Bonos decennali i tassi retributivi hanno segnato un nuovo massimo storico al 7,56 per cento, in questo modo il loro differenziale o spread sui Bund tedeschi è arrivato a toccare 6,42 punti percentuali, o 642 punti base. In chiusura il divario si è limato a 632. Pesanti vendite anche sui Btp italiani, che hanno visto i rendimenti salire fino al 6,42 per cento. Successivamente i tassi hanno limato appena i rialzi al 6,34 per cento e lo spread si attesta a 516 punti base, dopo un picco a 529.

Assosim: Perplessi su durata divieto vendite allo scoperto - Assosim considera positiva la decisione della Consob di vietare le vendite allo scoperto sui titoli bancari e assicurativi, pur se in linea di principio è contraria all'introduzione di provvedimenti restrittivi in tal senso, ma si dice perplessa per quanto riguarda la durata del divieto (una settimana), soprattutto perchè verrà a terminare prima del termine degli aumenti di capitale di Fonsai e Unipol che potrebbero essere oggetto di attacchi speculativi. E' quanto spiega una nota dell'associazione italiana intermediari mobiliari.