2 maggio 2024
Aggiornato 19:00
101esima Conferenza internazionale del lavoro a Ginevra

Lavoro, Napolitano e le conquiste del passato «non tutte sostenibili»

Il Presidente del Consiglio: Inevitabile una maggiore flessibilità e mobilità nell'impiego della forza lavoro. Monti: In Italia mercato troppo protetto per chi ha il posto. Profumo: I giovani imparino la parola rischio

GINEVRA - «Senza dubbio non tutte le conquiste del passato possono essere considerate ancora sostenibili e nemmeno ugualmente valide rispetto a nuove concezioni e misurazioni del benessere e della qualità della vita». Questo uno dei passaggi del discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, alla 101esima Conferenza internazionale del lavoro a Ginevra.
Il presidente ha definito «significativo che in vari Paesi l'accento si sia spostato verso scelte che, prendendo atto di tendenze, ad un'inevitabile maggiore flessibilità e mobilità nell'impiego della forza lavoro, valorizzano la formazione nell'arco della vita ed efficienti politiche di ricollocamento legate a nuove opportunità di occupazione».

Gli effetti della competizione globale - Napolitano ha ricordato che «nell'area del vecchio G7 si erano concentrate conquiste di welfare che sono state sottoposte negli ultimi tempi alle tensioni di una dirompente competizione globale. E allora è fatale, dobbiamo domandarci - ha detto Napolitano - rinunciare in Paesi come l'Italia, a conquiste di benessere faticosamente raggiunte nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale, per reggere le nuove ardue sfide di una competitività che non conosce frontiere? La risposta - ha proseguito il presidente - non può essere improntata a fatalismo e rassegnazione. In effetti quelle sfide sollecitano innovazione profonde su tutti i piani nei Paesi di più antica industrializzazione e di più diffuso benessere materiale».

Monti: In Italia mercato troppo protetto per chi ha il posto - «In Italia abbiamo un mercato del lavoro troppo protetto per gli occupati e non protetto e impenetrabile per i giovani» e i non occupati. Lo ha detto il premier Mario Monti ricevendo a Berlino il premio «Responsible Leadership Award 2012».

Profumo: I giovani imparino la parola rischio - «Il governo vuole trasmettere un messaggio forte ai giovani: il paese ha bisogno di più imprese e per questo abbiamo bisogno di più giovani che imparino la parola rischio». Lo ha detto il ministro dell'Istruzione dell'università e ricerca, Francesco Profumo, intervenendo ad un convegno all'Enel per presentare il progetto 'Obiettivo Sviluppo'.
«Il rischio - ha detto Profumo - è anche sbaglio. Invece nel nostro paese l'errore è considerato una macchia nera nel curriculum di una persona. Ma non è così». Per Profumo, inoltre «nella vita non sempre si può andare da qualcuno a cercare lavoro, ma noi stessi dobbiamo crearlo per noi e per gli altri».