9 maggio 2024
Aggiornato 21:00
Licenziamenti nel pubblico impiego

Bersani a Fornero: Non è il caso di accendere altre micce

Il Segretario del PD: Ci sono norme in vigore, non possiamo ignorarle. Camusso: Governo vari subito intesa su lavoro pubblico. Uil-Fpl: Fornero si informi prima di parlare di licenziamenti

ROMA - E' sbagliato cercare nuove polemiche sul tema del lavoro. Lo ha detto il segretario Pd Pier Luigi Bersani, a margine di una iniziativa pubblica, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano di commentare le parole pronunciate ieri dal ministro Elsa Fornero sui licenziamenti nella P.A.: «Non credo sia il caso di accelerare, nè di accendere altre micce. Aspettiamo la riforma della P.A, che è in corso di perfezionamento e di presentazione da parte di Patroni Griffi. Ci sono certamente degli avanzamenti sul piano dell'organizzazione. Dobbiamo però ricordare che anche nella pubblica amministrazione alcune norme sull'art. 18 sono già in vigore e non possiamo pensare che queste norme non esistano».
«Dunque - ha aggiunto - non credo sia il caso di accendere altre micce, anche perché in questo momento abbiamo un sacco di problemi».

Camusso: Governo vari subito intesa su lavoro pubblico - «Nonostante i ripetuti annunci», l'intesa raggiunta tra sindacati, Governo ed enti locali il 3 maggio scorso sul lavoro pubblico «non è ancora stata varata dal consiglio dei ministri: sarebbe grave se il Governo non procedesse rapidamente ad adempiere ai suoi compiti e magari subisse le pressioni di qualche politico contro quell'intesa». E' quanto afferma in una nota il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.
«Il Governo, tutte le istituzioni pubbliche e tutte le organizzazioni sindacali - osserva la leader sindacale - hanno firmato agli inizi di maggio un'intesa importante per la riforma delle pubbliche amministrazioni e per il lavoro pubblico. La Cgil ha giudicato positivamente quell'intesa, in discontinuità con le leggi e l'esperienza di separazione, e di non confronto, del governo Berlusconi».
L'intesa, prosegue Camusso, «che doveva essere recepita in una legge delega, non è stata ancora varata dal Consiglio dei Ministri, nonostante i ripetuti annunci, mentre continuano ad imperversare le critiche e le polemiche strumentali di chi osteggia un ruolo condiviso delle parti sociali e delle autonomie locali. Sarebbe grave - aggiunge il numero uno della Cgil - se il Governo non procedesse rapidamente ad adempiere ai suoi compiti e magari subisse le pressioni di qualche politico contro quell'intesa. Se il provvedimento non venisse varato al più presto, avviando l'iter parlamentare, entrerebbe in gioco la credibilità dell'operato del Governo e l'apporto delle altre istituzioni pubbliche che hanno condiviso e firmato l'intesa».

Uil-Fpl: Fornero si informi prima di parlare di licenziamenti - «Le dichiarazioni del ministro Fornero fanno supporre un'ignoranza sulla legislazione che regola il pubblico impiego». Lo dice Giovanni Torluccio, segretario generale della Uil-Fpl.
«Il ministro - prosegue - dovrebbe sapere infatti che i dipendenti pubblici hanno i loro contratti bloccati già da tre anni, che hanno inique tasse sulla malattia, che non hanno diritto alla tassazione agevolata sul salario accessorio, che per loro non esiste cassa integrazione né indennità di disoccupazione e che già da subito il lavoratore in esubero, dopo due anni di mobilità, perde il lavoro, senza alcuna procedura concordata con i sindacati e che ai lavoratori pubblici non si applicano le norme di garanzia previste dallo Statuto dei lavoratori in materia di impugnazione delle sanzioni disciplinari».
«Dunque - conclude Torluccio - siamo d'accordo a equiparare il pubblico e il privato, ma partendo proprio dalla modifica delle norme penalizzanti a danno dei dipendenti pubblici. Sarebbe inoltre più opportuno che il ministro del Lavoro invece che continuare ad alimentare il clima di forte tensione sociale che sta vivendo il paese e dividere i lavoratori sventolando minacce di licenziamento, inizi seriamente a sviluppare politiche volte a incentivare l'occupazione. Solo così farebbe bene il proprio mestiere».