1 maggio 2024
Aggiornato 10:00
La riforma del mercato del lavoro

Lavoro: Camusso, licenziamenti illegittimi questione di democrazia

Lo ha detto il leader della Cgil, Susanna Camusso, intervenendo a Milano dal palco della manifestazione nazionale dell'Anpi: Per noi metro di misura sarà il reintegro. Monti non sta facendo un buon lavoro

MILANO - Che una azienda non possa licenziare senza giusta causa «è una grande questione di democrazia». Lo ha detto il leader della Cgil, Susanna Camusso, intervenendo a Milano dal palco della manifestazione nazionale dell'Anpi, spiegando che i «licenziamenti illegittimi sono repressivi e sono la modalità con cui le imprese decidono di avere il dominio».

Abbiamo inventato il «lavoro povero» - «Sappiate - ha poi aggiunto tornando sulla riforma dell'articolo 18 - che per noi il metro di misura sarà il reintegro, bisogna sanzionare tutti i licenziamenti illegittimi». La Camusso ha poi ribadito che in un periodo di crisi come l'attuale «non si può continuare a licenziare, bisogna fare un piano per il lavoro, cominciare a creare lavoro». Per il segretario confederale della Cgil la crescita è infatti «ridare il lavoro alle persone, permettere ai comuni di investire, il futuro è lavoro». E, proprio da Milano dove si è scatenata una polemica tra sindacati e commercianti per le serrande dei negozi aperte anche il 25 aprile e il primo maggio, la Camusso si dice solidale con chi è contro l'apertura dei negozi in queste giornate di festa: «A chi rivendica ogni giorno negozi aperti - ha detto - ricordiamo i salari che sono i più bassi da anni, ricordiamo i consumi in calo continuo. Ricordiamo che per pensionati e i lavoratori è importante prima avere consumi normali e redditi che consentano la possibilità di vivere. Abbiamo inventato il lavoro povero - ha concluso Camusso - un lavoro a tempo pieno ma con un reddito che non permette di sopravvivere».

Monti non sta facendo un buon lavoro - «Monti non sta facendo un buon lavoro. Ha annunciato un programma di rigore, equità e crescita, ma vediamo solo il rigore».
«Senza lavoro e creazione di lavoro - ha dichiarato Camusso, secondo i Tweet pubblicati dalla Cgil - non si esce dalla crisi. Serve un Piano sul lavoro, bisogna incentivare le assunzioni, sbloccare gli investimenti e favorire il credito a cittadini e imprese». Per rimettere in moto l'economia, secondo la segretaria della Cgil occorre «aumentare la pressione sull' evasione fiscale e tassare le rendite dei patrimoni, per alleggerire pressione su lavoro».
«Dal governo - ha aggiunto Camusso - arrivano solo politiche di rigore riferite al debito, e il dato oggettivo è che continua ad aumentare la disoccupazione. La crescita continua ad essere rinviata e le nuove regole sul lavoro non creano neanche un posto in sé». E infine un monito a coloro che continuano a ripetere il rischio default per giustificare le misure di rigore: «La crisi della Grecia - ha concluso Camusso - non sia usata come un argomento di minaccia. Se si continuano a fare le politiche di rigore di questo governo, aumenterà la recessione».