19 aprile 2024
Aggiornato 09:30
La riforma del mercato del lavoro

Lavoro: Fornero, l'accordo ci sarà

Il Ministro del Lavoro: La riforma scaturisce dal desiderio di guardare al futuro del paese. Biagi ha speso le sue idee non per una parte ma per il paese. FIAT? L'incontro Monti-Marchionne potrà chiarire molte cose, ma non spetta al Governo dire all'imprese cosa fare

ROMA - La trattativa tra Governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro è in una «fase delicata». Lo ha detto il ministro del Welfare, Elsa Fornero, aggiungendo: «Esprimo la mia fiducia che l'accordo sarà realizzato». Intervenendo a un convegno su Marco Biagi, Fornero ha espresso «l'augurio che l'accordo sia raggiunto entro pochi giorni».
Il responsabile del Welfare ha ricordato che «stiamo lavorando alla riforma. Ma non parlo dei contenuti. Siamo in una fase delicata rispetto a cui non posso anticipare i contenuti, che spero possano essere portati a un accordo nei prossimi giorni». Fornero ha auspicato che l'intesa venga raggiunta «non perché proposta da un Governo tecnico, ma perché scaturisce dal paese nel suo insieme e dal desiderio di guardare al paese, che è rappresentato dai giovani».
Il titolare del Dicastero intitolato a Marco Biagi ha ribadito che le linee guida della riforma del mercato del lavoro si baseranno su tre concetti: inclusione, dinamismo e universalismo. «Questi concetti - ha affermato - ispirano la nostra riforma, fatta per aumentare l'occupazione. Questo è il nostro obiettivo: fare in modo che l'occupazione sia un po' migliore, soprattutto da parte dei giovani. La riforma si ispira al principio che chi ha perso un lavoro deve essere assistito con un sostegno finalizzato a cercarne un altro. Vogliamo un paese dove per le persone adulte essere occupate è la situazione normale. Possibilmente, un'occupazione più stabile rispetto alla situazione di precarietà dei giovani di oggi. Bisogna aggiustare il mercato affinchè sia più inclusivo possibile e non segmentato ed esclusivo verso alcune persone».

Biagi ha speso le sue idee non per una parte ma per il paese - Marco Biagi, il giuslavorista assassinato dalle Brigate rosse, «ha avuto il coraggio delle sue idee, non volendo spenderle per una sola parte, ma per il paese».
«Non l'ho conosciuto personalmente - ha affermato il ministro del Welfare - ci sono persone per cui ci può essere dispiacere per non averle conosciute direttamente. Biagi è una di queste. L'ho conosciuto solo dai suoi scritti. Era una persona seria, rigorosa e indipendente».
Fornero ha aggiunto che «l'indipendenza è un grande valore. Marco Biagi è stato vittima di questa sua indipendenza in un momento in cui il paese è stato attraversato da divisioni e settarismi, fino all'odio e alla morte».
Il titolare del Dicastero intitolato proprio al giuslavorista assassinato dalle Br ha ricordato che «a volte i cambiamenti impongono dei costi» e forse Biagi «li aveva messi in conto. Biagi è la massima espressione dell'essere riformisti. Non voglio dire che c'è una continuità ideale, sarebbe ambizioso da parte mia. Ma nel mio impegno c'è l'idea di collocarmi nel solco di questo sentiero serio e indipendente che ha attraversato la vita di Biagi».

Presto incontro con sindacati sicurezza - «Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero, d'intesa con il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, il ministro della Giustizia Paola Severino e il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, si è detta disponibile ad un incontro con i rappresentanti dei sindacati delle forze di polizia e con il Co.Ce.R. del comparto Sicurezza e difesa per verificare le loro istanze». Lo rende noto il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
«L'incontro - si legge nel comunicato - verrà fissato al più presto compatibilmente con l'attività di Governo».

L'incontro Monti-Marchionne potrà chiarire molte cose - L'incontro tra il premier Mario Monti e i vertici della Fiat guidati dall'a.d. Sergio Marchionne, in calendario per domani, «potrà chiarire molte cose in merito alla presenza del gruppo industriale in Italia e al suo futuro».
All'incontro di domani ne seguirà un altro - ha annunciato il ministro - tra i vertici del Lingotto, il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, e la stessa Fornero.

Non spetta al Governo dire all'imprese cosa fare - «Noi pensiamo che le imprese industriali siano vitali per l'economia del Paese, ma non pensiamo che spetti al governo dire alle imprese cosa devono e non devono fare. E non spetta al governo aiutare le imprese a tirare avanti».
Inoltre, secondo il ministro, non bisogna più aiutare le aziende «con meccanismi del passato, non consentiti a livello europeo per aiutare le imprese ad andare avanti, magari a galleggiare». E «quello che il governo intende fare è di creare un ambiente favorevole alle imprese».

Destituite di fondamento chiusure stabilimenti in Italia - Le notizie relative alla chiusura di stabilimenti Fiat in Italia sono prive di fondamento secondo quanto riferito dai vertici del Lingotto al governo.
«Il ministro ha colto le rassicurazioni dei vertici della Fiat - ha spiegato Fornero - che hanno ribadito la volontà di continuare con piano industriale presentato» e quindi «hanno ritenuto prive di fondamento le notizie di chiusure degli stabilimenti in Italia».