Petrolio, nuovi record prezzi in Euro
Proseguono apparentemente inarrestabili i rincari dei prezzi petroliferi, sempre sospinti dai rischi di tagli sulle forniture dall'Iran, a seguito degli attriti geopolitici con i paesi occidentali sul controverso programma nucleare di Teheran. Monti: L'embargo ci crea difficoltà, ma ci siamo attrezzati
ROMA - Proseguono apparentemente inarrestabili i rincari dei prezzi petroliferi, sempre sospinti dai rischi di tagli sulle forniture dall'Iran, a seguito degli attriti geopolitici con i paesi occidentali sul controverso programma nucleare di Teheran. Nemmeno oggi sono riusciti a contrastare le spinte rialziste i rischi di indebolimento dell'economia, e quindi di attenuazione della domanda di greggio, evidenziati dal taglio sulle previsioni di crescita del Pil dell'Unione europea da parte della commissione Ue.
A Londra il barile di Brent, il petrolio del mare del Nord ha segnato nuovi rincari, 1,25 dollari in più nel pomeriggio a quota 124,15 dollari. Nel frattempo negli scambi elettronici sul New York Mercantile Exchange il barile di West Texas Intermediate è aumentato di 12 cents a 106,40 dollari.
Per il Financial Times è uno shock regionale - Intanto secondo il Financial Times i prezzi petroliferi denominati in euro hanno perfino superato i massimi storici toccati nel 2008: il greggio del mare del Nord ha raggiunto 93,63 euro al barile un valore superiore al picco del luglio 2008 dopo che ieri aveva toccato un record nella quotazione in sterline. Un vero e proprio «shoc petrolifero regionale», secondo gli analisti di Barclays Capital citati dal quotidiano, mentre in Europa i prezzi dei carburanti continuano a segnare nuovi massimi.
Un salasso che va a colpire una regione già in difficoltà. Proprio oggi la commissione europea ha pronosticato una recessione economica dello 0,3 per cento, in termini di Pil, nell'area euro sul 2012, e una crescita a zero sull'intera Unione europea a 27. Sulle quotazioni in dollari invece, in cui fa maggiormente testo il barile di Wti americano, i prezzi restano distanti dai 150 dollari sfiorati nel 2008.
Monti: L'embargo ci crea difficoltà, ma ci siamo attrezzati - L'embargo deciso nei confronti del'Iran crea «difficoltà» all'Italia più che ad altri Paesi nell'approvvigionamento energetico, ma «ci siamo preoccupati di attivare fonti alternative e complementari da altri Paesi»: e in ogni caso, l'Italia non poteva dire di no all'embargo, anche se questo comporta «sacrifici» per il Paese. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti, rispondendo ad una domanda nel corso della conferenza stampa congiunta con il presidente dell'Europarlamento Martin Schulz.
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