Lavoro, Bersani: Monti non mi è piaciuto, senza intesa vedremo
L'idea che il Governo possa «fare da solo» sul mercato del lavoro non piace al leader dei Democratici: «Il Pd ha la sua proposta». Alfano (Pdl): Monti vada avanti. Di Pietro (Idv): Riforma solo con accordo tra le parti. Fassina (Pd): Senza intesa iter complicato in Parlamento
ROMA - L'idea che il Governo possa «fare da solo» sul mercato del lavoro non piace a Pier Luigi Bersani, il segretario Pd lo ha detto durante il Tg3, aggiungendo che se dovesse saltare il tavolo tra Governo e parti sociali valuterà la proposta che l'esecutivo porterà in Parlamento a partire dalle posizioni fissate dal Pd che «non prevedono l'articolo 18».
Ha detto Bersani: «No non mi è piaciuto (Monti che dice 'possiamo fare da soli', ndr), devo dire sinceramente no. Poi, nella vita si fa come si può, per amor di dio. Ma oggi è importante tanto l'innovazione quanto la coesione. Siamo davanti a un anno due di recessione. Spero che il governo sia impegnato a trovarlo questo accordo. E il Pd si schiererà con quell'accordo. Se non c'è accordo? Noi abbiamo la nostra proposta, che si occupa dei problemi veri: non abbiamo affrontato l'articolo 18. Se malauguratamente non ci fosse questo accordo valuteremmo le decisione del governo alla luce delle nostre proposte».
Alfano (Pdl): Monti vada avanti, non si faccia condizionare - Nell'incontro di domani con Mario Monti, insieme a Silvio Berlusconi, chiederemo di «andare avanti con le riforme senza timidezze e senza farsi condizionare». Lo ha detto il segretario del Pdl, Angelino Alfano, in un'intervista al Tg5. «Se i partiti politici hanno deciso di sostenere questo governo, se il Popolo della libertà e Silvio Berlusconi hanno deciso di sostenere questo governo - ha aggiunto - lo hanno fatto nella convinzione che non si farà condizionare. Dunque, soprattutto sul mercato del lavoro, noi chiederemo di andare avanti perché la riforma del mercato del lavoro serve per assumere di più, non per licenziare meglio».
Gasparri (Pdl): Il Governo mantenga aperta la strada del confronto - «Il governo deve mantenere aperta la strada del confronto con le parti sociali. Far saltare il tavolo sulla riforma del mercato del lavoro sarebbe da irresponsabili». Lo ha dichiarato in una nota il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri. «Al tempo stesso - ha aggiunto - i sindacati non possono restare ancorati a vecchi tabù. Servono regole moderne e nuove opportunità, senza ledere i diritti dei lavoratori. Nessuna discriminazione, piuttosto nuovi incentivi all'assunzione e norme che tutelino il merito».
«L'articolo 18 - ha concluso Gasparri - non può quindi rappresentare un ostacolo insormontabile ad una riforma organica. Più dialogo e meno imposizioni in materia di lavoro».
Di Pietro (Idv): Riforma solo con accordo tra le parti - «In un Paese democratico e civile la firma di un accordo avviene quando entrambi i soggetti lo condividono, altrimenti non si tratta di un accordo ma di un'imposizione». Lo afferma il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che aggiunge: «E' grave che qualcuno possa pensare di fare una riforma del mercato del lavoro senza l'accordo, perché così una delle due parti farà come gli pare e piace, anche se l'altra non condivide. A quel punto, non si potrà più parlare di confronto, ma del classico rapporto tra un padrone e un servo. Ci auguriamo per il bene dell'Italia che le cose non vadano così».
Finocchiaro (Pd): Coesione sociale guidi il confronto verso la riforma - «Il governo e le parti sociali sono impegnati in questi giorni in un importante e delicato confronto per una riforma del mercato del lavoro di cui il Paese ha bisogno, insieme con le altre riforme, per superare la crisi. In un momento così delicato per l'Italia e per l'Europa, la coesione sociale è una condizione fondamentale da perseguire, non solo per il successo delle riforme e per la ripresa della crescita, ma anche per il benessere dell'Italia e degli italiani». Lo ha affermato Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato.
«Noi - ha aggiunto- auspichiamo dunque che sia possibile un'interlocuzione positiva tra l'Esecutivo e le organizzazioni del lavoro e dell'impresa per giungere ad una riforma del mercato del lavoro equa, moderna e solidale. Un tale risultato consentirebbe anche al Parlamento una discussione approfondita e serena».
Fassina (Pd): Senza intesa con le parti iter complicato in Parlamento - Il Governo sappia che senza un'intesa con le parti sociali l'iter della riforma del mercato del lavoro in Parlamento sarebbe «molto complicato». Lo ha detto il responsabile economia del Pd Stefano Fassina: «Sono molto preoccupanti le dichiarazioni dei leader sindacali in merito al confronto in corso con il governo sul mercato del lavoro. I sindacati italiani hanno dimostrato una straordinaria attenzione all'interesse del Paese di fronte al pesante intervento sul sistema pensionistico compiuto a dicembre scorso. Sono interlocutori fondamentali per arrivare ad innovazioni efficaci. Il governo li ascolti con grande attenzione. Senza un accordo tra governo e parti sociali, il percorso parlamentare dei provvedimenti sul mercato del lavoro diventerebbe molto complicato data la radicale divergenza di posizioni tra Pd e Pdl».
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