25 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Testimonianza alla Commissione Bilancio del Senato

Bernanke: Parte dell'Europa è certamente in recessione

Il Presidente della Federal Reserve: La durata della recessione è una domanda aperta. Ripresa USA frustrante, priorità conti sostenibili. Euro oltre 1,32 usd, a massimi due mesi su attese Grecia

NEW YORK - «Parte dell'Europa è certamente in recessione», ha detto il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke durante la testimonianza alla commissione Bilancio del Senato. «E la durata della recessione in alcune parti del Vecchio Continente è una domanda senza risposta». Se la situazione europea peggiorerà, ha aggiunto, «ci sarà un impatto negativo sugli Stati Uniti, considerando che il 2 per cento delle esportazioni americane sono dirette in Europa».
Per quanto riguarda l'occupazione, invece, il numero uno della Banca Centrale americana ha detto che «sono stati fatti dei passi avanti modesti» e ha previsto un tasso di disoccupazione per il lungo termine dal 5,2 al 6 per cento. «La ripresa economica americana», ha aggiunto, «è stata guidata dal settore manifatturiero, sempre più competitivo a livello globale».

Ripresa USA frustrante, priorità conti sostenibili - La ripresa americana è «lenta in modo frustrante» e la «priorità assoluta» del Governo deve essere una politica fiscale sostenibile e capace di ridurre il debito americano. Il numero uno della Banca Centrale americana ha ripetuto lo stesso discorso iniziale che aveva già pronunciato la settimana scorsa alla commissione Bilancio della Camera.

Euro oltre 1,32 usd, a massimi due mesi su attese Grecia - L'euro recupera sul mercato dei cambi, risalendo sopra 1,32 dollari per la prima volta dal dicembre scorso mentre i mercati sembrano attendersi sviluppi positivi sulla crisi debitoria in Grecia, in bilico in questi giorni ma che ora vede le trattative su nuovi aiuti e nuove misure di austerità che potrebbero essere battute finali. Nel pomeriggio l'euro sale a 1,3238 dollari, laddove in mattinata aveva fluttuato tra 1,31 e 1,316. La valuta unica non registrava valori superiori a 1,32 dollari dagli inizi di dicembre.