Lavoro, Napolitano: Sindacati non siano sulla difensiva
Per il Presidente della Repubblica incontro con gli operai a porte chiuse: Ci sono cose che cambiano e dunque cose che non si possono più difendere. Bisogna capirlo e capirlo per tempo
ROMA - «Ci sono cose che cambiano e dunque cose che non si possono più difendere. Bisogna capirlo e capirlo per tempo. Quando non ci si riuscì, si subirono sconfitte storiche, come negli anni 50 alla Fiat. E io le sconfitte non le dimentico...». E' quanto avrebbe detto ieri il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, conversando a Napoli con alcuni operai nella sala della Fondazione Mezzogiorno Europa, secondo quanto riporta la Stampa.
«I Sindacati non stiano sulla difensiva» - Ripercorrendo le difficoltà del passato e dell'attualità, nel corso dell'incontro svoltosi a porte chiuse Napolitano avrebbe aggiunto, sempre secondo quanto riporta il quotidiano di Torino: «Discussi perfino con Amendola. Lui infatti era convinto che la classe operaia dovesse affrontare i sacrifici necessari senza chiedere nessuna contropartita. A me invece sembrava giusto che chiedesse in cambio l'avvio di una stagione di riforme, almeno in materia di politica industriale e sociale. E infatti nel 1978 fu avviata una grande riforma, quella sanitaria. Siamo di nuovo in condizioni di enorme difficoltà - rileva il capo dello Stato - e dobbiamo dire che c'è qualche responsabilità davvero collettiva... . Quel che mi auguro è che il movimento dei lavoratori dia di nuovo prova di saper guardare agli interessi generali e non stia sulla difensiva: a quel tempo lo fece».
«Oggi siamo in salita - conclude Napolitano, secondo la Stampa - una salita faticosa: ma quaranta giorni fa la strada era in precipitosa discesa. Io dico che è sempre meglio fare fatica per salire, piuttosto che precipitare...».
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